“I costi stanno lievitando. E ci sentiamo abbandonati. Tra la benzina che lievita e l’incremento dei costi che è almeno del 30% siamo dentro la tempesta perfetta. Altro che ripresa dell’economia. Noi vediamo solo la ripresa dei costi”.
Parte da qui Patrizio Righi, presidente Fnaarc Siena, la Federazione degli agenti di commercio che aderisce a Confcommercio. “Ci vuole maggiore attenzione per la nostra categoria che lavora spesso in silenzio ma crea e dà lavoro”. In Italia ci sono 225mila agenti. In Toscana 19 mila. Il loro ufficio è la macchina con una media annua di oltre 60mila chilometri percorsi. Il rincaro del carburante che si unisce al vertiginoso aumento generale dei costi non è sostenibile e va a ridurre in modo cospicuo i margini dei professionisti.
“Prima dell’aumento facevo un pieno con 65 euro adesso con 103 euro, l’incremento di oltre il 50%. Solo per spostarsi – è l’allarme che lancia Righi – Poi autostrade aumentate e non migliorate, mangiare fuori vuol dire spendere di più. Noi però non abbiamo margini fiscali ulteriori rispetto a quello che avevamo per scaricare e non abbiamo neppure la possibilità di aumentare i nostri margini. Così è un disastro. Chi poi ha comprato mezzi a metano ora ha costi più alti del gasolio”.
Il metano infatti è aumento da 0,9 euro al metro cubo a 2,6 euro. Un incremento impossibile da sostenere. Intanto la ripresa vera è lontana. “Siamo ancora molto distanti dai livelli pre-pandemia del 2019 – fa notare Righi – Salgono nominalmente i ricavi, ma è una crescita fittizia derivata dall’inflazione. In realtà i margini diminuiscono e non poco”.
Da segnalare anche le difficoltà delle aziende che non riescono ad approvvigionarsi di materie prime con conseguente enorme ritardo nelle consegne. “La penuria di materie prime e i continui aumenti di listini – osserva Righi – causano enormi disagi in chi è sul “campo di battaglia” a vendere”.
Cosa fare? E’ chiarissimo Righi. “Occorrono subito interventi concreti – chiede il presidente – Va ridotto il costo del carburante anche agendo sulle accise. E’ indispensabile calmierare i costi legati alla mobilità. Inoltre, vanno attualizzati i parametri fiscali di deducibilità dell’acquisto dell’auto perché il tetto attuale non ci consente di poter investire adeguatamente per rispondere a pieno alle nostre esigenze: dalla maggior sicurezza dell’autovettura, alle nuove tecnologie green. Inoltre, va compiuto ogni sforzo per ridurre le aliquote e la pressione fiscale”.
Gli agenti e rappresentanti di commercio in Italia sono 225.000 professionisti che, intermediando oltre il 70% del Pil nazionale, costituiscono il motore delle pmi. “Ed è bene ricordare – aggiunge Righi – che siamo stati fra le categorie più colpite dalle conseguenze economiche della pandemia”.