“Non c’è un caso Siena, numeri precedenti al 2013. Noi abbiamo investito, difeso i servizi e azzerato parte del debito”
Il sindaco Bruno Valentini ha commentato i dati delle ricerche di Rete Imprese Italia Siena, che hanno evidenziato un forte aumento della pressione dei Comuni senesi negli ultimi 8 anni (LEGGI QUI: https://www.radiosienatv.it/rete-imprese-italia-siena-113-entrate-fiscali-8-anni/).
“Qualche giorno fa – ha detto – è stato pubblicato uno studio sulle entrate fiscali dei Comuni della provincia di Siena, che ha destato particolare impressione per il raddoppio delle tasse locali in un decennio. Guardando altre ricerche, fatte dalla medesima società oppure da altre società in altre zone d’Italia, il risultato è lo stesso. Nel senso che la tendenza della tassazione locale è uguale in tutto il Paese: lo Stato ha ridotto i trasferimenti ed ha praticamente costretto i Comuni (a cui ha assegnato nuove forme di tassazione locale) a innalzare le entrate proprie per poter salvaguardare le spese di funzionamento e i servizi erogati. Quindi non c’è un “caso Siena” bensì un “caso Italia”, che però -come riconosciuto nella stessa indagine- si sta attenuando negli ultimi anni, ad onor del vero dall’insediamenrto del Governo Renzi e poi di Gentiloni. E’ stato infatti proprio Matteo Renzi a congelare nel 2016 il livello delle aliquote fiscali locali, impedendo eventuali aumenti. Tornando a Siena, l’analisi da fare è molto ampia e ne anticipo una parte, relativa al solo Capoluogo. Nel 2017 il Comune di Siena ha dovuto girare ad altri Comuni italiani oltre 11,2 ml di euro incassati da Imu/Tasi, per effetto del Fondo di Solidarietà Comunale. Lo Stato impone, attraverso il FSC, una compensazione generale che penalizza alcuni Comuni e avvantaggia altri. Ebbene Siena è il secondo Comune toscano (dopo Firenze) ed il 16 esimo in italia (su 7.400 Comuni) per versamento al fondo centrale. Su Siena inoltre ha pesato la mancanza dei contributi della Fondazione MPS , arrivati fino a 31 ml di euro all’anno. Nonostante ciò negli ultimi cinque anni, non una tassa od un tributo è aumentato (nemmeno l’imposta di soggiorno), mantenendo od addirittura potenziando i servizi erogati riuscendo a restituire 400mila euro ai cittadini grazie a riduzione bollini ZTL e ARU”
“Riassumendo, l’aumento della pressione fiscale comunale si riferisce ad anni precedenti al 2013. Come riconosce lo studio, negli ultimi 4 anni la parziale inversione di tendenza è stata confermata dal calo delle entrate tributarie (-10%) tra il 2013 e il 2017 riconducibile all’abolizione della TASI sulla prima casa e allo stop agli incrementi delle aliquote locali: ciò ha comportato un particolare beneficio per i contribuenti del capoluogo (7,5 ml di tasse in meno) perchè a Siena ci sono valori catastali fra i più alti della Toscana. Entrando nel merito, gli investimenti sono stati frenati dal Patto di Stabilità imposto dall’Europa, che da due anni è finito ed infatti stanno tornando a crescere le spese in conto capitale. Nel 2017 13 dei 35 Comuni senesi hanno adottato l’aliquota Irpef massima (0,8 per cento), ma Siena non è fra questi, anche se l’incasso effettivo è elevato poichè il reddito medio pro capite è da anni il quarto assoluto di tutta la Toscana. Va anche evidenziato che la criticità evidenziata nello studio sull’aumento delle spese correnti (+17% in dieci anni) dei Comuni senesi, non vale per Siena perchè nello stesso periodo il capoluogo registra un meno 3%, dovuto soprattutto alla forte riduzione della spesa del personale e della spesa per interessi, grazie all’abbattimento del debito. Concludendo, l’aggravamento del carico fiscale locale è avvenuto essenzialmente dal 2008 al 2013, per supportare il debito pubblico nazionale. Questo processo si è fermato, ma occorre tornare indietro per far ripartire il Paese, tema centrale della campagna elettorale, sia pure con mirabolanti promesse poco mantenibili, come la flat tax del centrodestra (operazione iniqua e non realistica). A Siena abbiamo creato le condizioni per salvaguardare i servizi alla popolazione, effettuare ingenti investimenti (50 ml quest’anno) ed iniziare la riduzione delle tasse locali, in particolare dal 2020, con l’azzeramento di una parte del debito ed un risparmio di quasi 5 milioni annui, da destinare coinvolgendo i cittadini nelle scelte di priorità”.