Avi.Coop Amadori a Monteriggioni, in sciopero 200 lavoratori: "Pretendiamo rispetto e dignità"

Sciopero davanti all'azienda per chiedere risposte. La rabbia dei dipendenti, alcuni lavorano tre giorni a settimane, altri anche un solo giorno "per una manciata di euro". "Non è più vita: Amadori non può continuare ad eludere la discussione sui nostri stipendi"

Di Simona Sassetti | 3 Maggio 2024 alle 18:00

200 lavoratori e lavoratrici di Avi.Coop Amadori, di cui 189 avventizi, in attesa di certezze e risposte, scendono di fronte allo stabilimento per due ore di sciopero. Quello che chiedono è chiarezza rispetto all’organizzazione del lavoro ed al futuro occupazionale. Ci sono lavoratori che lavorano tre giorni a settimane, alcuni anche un solo giorno “per una manciata di euro”. Non è più vita, dicono i lavoratori che attendono con speranza l’incontro di martedì in Regione.

La Fiom Cgil di Siena solidarizza ed è vicina alle maestranze nel loro legittimo percorso di rivendicazione e nel combattere una logica malata di un modello imprenditoriale dove ancora una volta i lavoratori sono vittime incolpevoli di ristrutturazioni aziendali o di flessioni di mercato.

“Questo modello di fare impresa è fallace, bisogna invertire il paradigma e mettere come elemento prioritario al centro di qualsiasi scelta la tutela del livello occupazionale e la qualità del lavoro” si sottolinea dalla Cgil.

Sindacati, RSU e maestranze aggiungono accoratamente: “Oggi siamo in sciopero e presìdio davanti ai cancelli della nostra fabbrica per ottenere risposte da un grande gruppo industriale, come Amadori, che non può continuare ad eludere la discussione sui nostri stipendi – tuonano – siamo lavoratrici e lavoratori che hanno partecipato attivamente ai grandi risultati di Amadori, siamo padri e madri di famiglie che pretendono rispetto, abbiamo necessità di portar a casa lo stipendio che si sta dimezzando a causa del disimpegno dell’azienda”.

“Nessuna risposta in merito alla nostra principale domanda, quante giornate di lavoro e di conseguenza quale stipendio ci attenderà nei prossimi mesi? – si domandan i lavoratori – siamo privi di ammortizzatori sociali, a causa di un contesto legislativo che non ci permette di essere tutelati, chiediamo il coinvolgimento di tutte le istituzioni perché l’azienda deve rispondere degli impegni assunti. Che fine ha fatto l’impegno aziendale che ci garantisce le giornate di lavoro per il 2024 e 2025? Che fine hanno i concetti “Gente che ama“ e “passione di famiglia“? Abbiamo lavorato in piena pandemia per garantire il successo aziendale, non ci siamo mai sottratti ai nostri doveri, ora siamo a pretendere la dignità e il rispetto che ci dovete”.

 

 

 

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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