“Vogliamo che sia rispettata la nostra autonomia” dice il sindaco sugli avvisi ai contradaioli
“Il Palio è una festa che ha una tradizione secolare e una forte e sperimentata capacità di autoregolamentarsi. L’ho già ripetuto più volte: fino a quando rispettiamo le regole che ci siamo dati non dobbiamo temere niente”.
Con queste parole il Sindaco Valentini commenta le notizie stampa sugli atti giudiziari notificati ad alcuni contradaioli presuntivamente coinvolti nei fronteggiamenti successivi alla carriera del 17 agosto 2015.
“Dobbiamo, però, abituarci a pensare che seppure la nostra Festa abbia una giurisdizione propria, questa non è esclusiva, come abbiamo toccato con mano anche in passato. Questa necessaria consapevolezza non deve preoccuparci, poiché le nostre tradizioni sono salde e ben radicate proprio perché hanno saputo aggiornarsi nel tempo, riuscendo, in parallelo all’evoluzione della sensibilità collettiva e del contesto legislativo, a trovare sempre mediazioni ragionevoli.
In merito ai fatti riferiti al dopo Palio dell’agosto 2015, questa non è certo la prima inchiesta per fronteggiamenti che prende in esame ipotesi di reato perseguibili d’ufficio, anche se ogni volta speriamo vivamente che sia l’ultima.
Si comprende che le inchieste, in talune situazioni, siano un atto d’ufficio e in quanto tale inevitabile. Tuttavia, confido e mi attiverò affinché sia tenuta nel giusto conto la capacità che Siena ha sempre dimostrato di auto regolamentare la propria Festa suscitando per questo ammirazione in Italia ed in tutto il mondo. Il mio invito è a non esacerbare i toni auspicando che la giustizia faccia rapidamente il proprio corso, inquadrando ogni episodio nella sua corretta cornice, nella consapevolezza che si tratta di comportamenti che non generano allarme sociale.
Come già detto in occasione del Capodanno Senese, però, noi dobbiamo riuscire ad innovare continuamente la tradizione anche su questo aspetto, soprattutto se vogliamo che venga rispettata la nostra autonomia.
Oltre al rischio giudiziario, ci sono altri aspetti forse ancor più insidiosi per la reputazione del Palio. Nell’era dei social e della condivisione immediata di video ed immagini, ogni vicenda legata ad un evento popolare come il Palio conquista centinaia di migliaia di visualizzazioni in breve tempo, disponibili in rete per un tempo infinito, che se isolate e non inserite nel profondo patrimonio culturale senese, rischiano di banalizzare od esasperare i tanti volti della Festa.
Il Palio, la storia e la vita concreta e quotidiana delle Contrade costituiscono un tessuto sociale e culturale ricchissimo ed unico, composto da molte ritualità che comprendono anche l’eventualità di un contatto fisico, che va sempre attentamente presidiato contro ogni sconfinamento ed imbarbarimento, come accade appunto con le sanzioni comminate dall’autorità comunale, senza coinvolgimento della giustizia ordinaria. E proprio perché questa peculiarità è un possibile antidoto alla vera violenza e degrado che incombe ad ogni livello sulla società contemporanea, dobbiamo tutti saper gestire con più oculatezza e senso di responsabilità certe situazioni, coscienti che ogni epoca ha i propri parametri di giudizio”.