La difesa insiste: non erano introiti non dichiarati da attività professionale
E’ ripreso oggi al tribunale di Siena il processo che vede protagonista un avvocato con studio a Siena, accusato di aver evaso le tasse per quasi 2 milioni di euro. Il professionista era divenuto nel 2013 presidente di una società inglese nel campo del fotovoltaico, detenendo quasi 8 milioni di titoli azionari dal valore di 12 milioni di euro, cifra che una volta confluita sul suo conto, è stata ritenuta sospetta dalle autorità, sequestrata per 5 anni e tassata. In aula è proseguita così la battaglia tra la Procura che sostiene che le somme siano proventi da attività di libero professionista nascosti al fisco, e la difesa dell’avvocato, affidata a Maurizio Forzoni, che ha portato ulteriore documentazione (atti della Camera di Commercio inglese e statuto societario) per cercare di dimostrare come al suo assistito, in qualità di “director” della Ltd, spettassero determinati compensi, benefit e gettoni. Dopo l’ultima testimonianza di un commercialista (anche lui a giudizio per evasione fiscale), a febbraio ci sarà la discussione e poi la sentenza.
C.C