Bilancio 2015 approvato con utile di 388 milioni. Il presidente della Fondazione Mps Marcello Clarich ha chiesto il ritorno ai dividendi.
L’assemblea degli azionisti della Banca Mps ha approvato il bilancio del 2015 che si è chiuso con un utile consolidato di 388 milioni di euro per effetto della nuova contabilizzazione del contratto Alexandria che ha portato un beneficio di 500 milioni ai conti. Al netto di questa partita contabile, richiesta da Consob, la banca ha chiuso il consolidato in perdita per 112 milioni di euro. Su questa base, la chiusura in perdita dell’esercizio al netto di questa partita contabile straordinaria, l’istituto potrebbe pagare al Tesoro con nuove azioni, a inizio luglio, la cedola residua dovuta sui Monti Bond relativa al 2015, facendo salire la partecipazione pubblica al 7% dall’attuale 4%.
Si è svolto ieri sera l’incontro con l’amministratore delegato di Banca Mps, Fabrizio Viola, richiesto dalle organizzazioni sindacali “per analizzare e approfondire alcuni temi di assoluta rilevanza per i lavoratori”. “Abbiamo ribadito all’AD la necessità di dare realizzazione concreta alle previsioni dell’Accordo del 24 dicembre 2015, soprattutto in materia di rinegoziazione delle condizioni al Personale, di sicurezza, di effettivo contenimento delle retribuzioni del Top Management, di pressioni commerciali, divenute in alcuni territori insostenibili”, hanno dichiarato i sindacati. Ma la prospettiva che più spaventa dal punto di vista occupazionale è quella dell’aggregazione come ha confermato ai nostri microfoni Antonio Damiani, segretario Fisac Cgil Siena.