Banda dello specchietto colpisce a Chiusi: arrestato nomade italiano

Di Redazione | 30 Settembre 2016 alle 11:53

Banda dello specchietto colpisce a Chiusi: arrestato nomade italiano

Sono nomadi italiani i componenti della banda dello specchietto

Brutti tempi per i truffatori in Val di Chiana. Dopo i due malviventi napoletani spacciatisi per carabinieri , arrestati dai loro “colleghi”, quelli veri della Compagnia Carabinieri di Montepulciano, per delle truffe commesse nel mese di luglio tra Trequanda e Bettolle, ora gli stessi militari hanno colpito la banda “dello specchietto”, quella che con semplici stratagemmi – generalmente un colpo con una bottiglia in plastica sulla carrozzeria dell’auto che passa in quel momento – fa credere all’automobilista di turno, spesso un anziano o una donna, di aver causato un incidente.

Il raggiro si consuma quando la vittima viene indotta a pagare sul posto il risarcimento del presunto danno causato, generalmente la rottura di uno specchietto dell’altra auto (donde il nome della tecnica criminosa). L’incidente, in realtà, esiste solo nella convinzione della vittima che, per non denunciare il sinistro all’assicurazione e subire l’aumento della polizza, cede alla richiesta di denaro.

A questa ingegnosa pratica truffaldina ricorre per lo più un gruppo di nomadi italiani proveniente dalla provincia di Siracusa, che si aggira per tutto il centro Italia e in particolare tra la Toscana e l’Umbria. Questa volta uno degli appartenenti al gruppo aveva colpito a Chiusi nei mesi si marzo e aprile. Dopo diversi tentativi andati a vuoto, era riuscito a ottenere da due anziani automobilisti 250 euro. Nel secondo caso, addirittura, il truffatore vedendo che la vittima tentennava nel dargli i soldi dal raggiro è passato alle minacce.

Ed è per questo che DG.S di anni 40, residente in provincia di Siracusa ma di fatto senza fissa dimora, dopo essere stato individuato grazie alle indagini dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Montepulciano veniva denunciato alla Procura della Repubblica di Siena per truffa aggravata ed estorsione. La Procura emetteva l’ordinanza di custodia cautelare in carcere che ieri sera i militari, dopo ricerche che duravano da giorni, eseguivano a Città della Pieve, dove il pregiudicato si trovava temporaneamente, individuandolo anche grazie alla collaborazione dei colleghi della locale Stazione. Le indagini proseguono per accertare se il malvivente si sia reso responsabile di altri episodi, magari non ancora denunciati.

Sull’argomento truffe commesse da sedicenti carabinieri o con la tecnica “dello specchietto”, che colpiscono soprattutto i più deboli, quali gli anziani, c’è particolare attenzione del Comando Provinciale Carabinieri di Siena che su input del Comando Generale e d’intesa con le autorità locali, svolge una costante azione informativa tra la popolazione, anche con delle conferenze nei luoghi di ritrovo degli anziani in cui si parla delle principali truffe e si danno consigli su come evitarle.



Articoli correlati