Fase salvezza A2 basket, l’Umana San Giobbe Chiusi batte Nardò e ottiene due punti importanti e va più dieci nel computo della differenza canestri dello scontro diretto.
Parte forte l’Umana tirando con percentuali folli dall’arco. Nardò incassa e va sotto di sette lunghezze ma una volta entrato Smith rientra con pazienza in partita. Bulls che non riescono a sfondare dalla media (emblematico lo 0/7 da due e il 4/5 da tre), pugliesi aggrappati al duo a stelle e strisce. Il primo quarto va in archivio sul 18-14. Al rientro in campo parziali da una parte e risposte dall’altra per tutto l’arco dei dieci minuti. Nardò rientra, l’Umana scappa e sembra avere la possibilità di chiudere il primo tempo avanti. Un paio di errori, prima in lunetta e poi da sotto il ferro non lo consentono. Nel finale Nardò è chirurgica e fissa il tabellone luminoso sul 39-39.
Secondo tempo che inizia con lo stesso copione della fine del primo. L’Umana trascinata da Stefanini, Nardò che si affida a Stewart, chirurgico da vicino il canestro e le folate di Smith (6 assist). I tanti falli condizionano le rotazioni dei biancorossi, Dalmonte invece gestisce le energie dei suoi facendo rifiatare più volte il rientrante Iannuzzi e lo stesso Smith. Nel finale di terzo periodo i Bulls serrano le maglie difensive e riescono a punire con insistenza in attacco a differenza di quanto fatto a fine primo tempo. Il punteggio ne è la dimostrazione: San Giobbe a riposo avanti di cinque (62-57). Stefanini monumentale, canestri di talento nei momenti caldissimi dell’incontro e Nardò non regge l’urto. Il massimo vantaggio arriva sul 83-71 ed è anche conseguenza del massimo parziale (12-0, dal meno uno al più undici). A risultato acquisito si pensa solo ad amministrare da una parte e a limitare il passivo dall’altra.
“Una partita ruvida, le due squadre hanno dimostrato che sentivano la posta in palio – commenta Bassi, capo allenatore della San Giobbe. Non è stata bellissima ma onestamente non poteva esserlo. Siamo stati bravi a riordinare le idee dopo la fine del primo tempo. Abbiamo giocato i primi venti minuti con grande energia ma anche grande disattenzione, e questo ci ha portato a essere pari invece che avanti di qualche punto. Nel secondo invece siamo stati molto attenti in difesa, pochissimi errori, concessi solo canestri di talento e siamo riusciti a non soffrire troppo in fase di rimbalzo difensivo. Poi abbiamo cavalcato Gabriele (Stefanini), giornata molto calda per lui e noi bravi comunque a non fermare la palla”.
“Dovevamo alzare l’asticella dopo la sconfitta a Cento – commenta Stefanini. Avevamo perso un po’ le nostre dinamiche, mentre oggi abbiamo fatto un ottimo lavoro, sia in fase di preparazione che sul campo. Tutti ci siamo superati, ma dobbiamo già pensare alla prossima”.