“Ogni giorno che passa una situazione del genere ci sta portando chiaramente a uno sfinimento mentale” dice Carlo Bianco della Fim Cisl. “Ci sono ancora delle persone che non hanno capito in che situazione ci troviamo e allora lo voglio dire a chiare lettere: siamo uno stabilimento morto” tuona Gianni Bassani di Cobas.
Rabbia e rassegnazione s’insinuano nei 299 lavoratori di Beko Europe che da mesi portano avanti la lotta per il posto e contro un’azienda che non lascia trapelare speranze per il futuro. E quella lotta continuerà anche nella giornata di mercoledì quando i dipendenti ex Whirlpool scenderanno nelle strade cittadine con un volantinaggio per sensibilizzare anche la cittadinanza sul caso Beko. E’ quanto deciso durante l’assemblea e sciopero che si sono tenuti fuori dai cancelli non senza attimi di tensione e nervosismo.
“Un’assemblea infuocata e comunque utile perché a noi ci serve per capire come andare avanti e come approfondire le azioni da fare nei prossimi giorni – spiega Massimo Martini della Uilm Uil di Siena –. Noi abbiamo pianificato una serie di incontri con i sindaci dei territori, oltre a Siena, dove sono maggiormente presenti i lavoratori che sono Asciano, Sovicille, Rapolano Terme, Castelnuovo Berardenga e Monteroni d’Arbia”.
L’incontro delle sigle sindacali con i primi cittadini si terrà entro il 20 novembre, data fatidica del nuovo incontro fissato al Mimit. E se le speranze ormai sembrano attaccate ad un lumicino, la voce dei lavoratori potrebbe alzarsi e il presidio temporaneo potrebbe trasformarsi in permanente.
“Quando avremo in mano contezza dei numeri, e saranno sicuramente dei numeri negativi, allora sicuramente ci troveranno pronti in una risposta più dura, più forte, più decisa e determinata” ha concluso Daniela Miniero della Fiom Cgil di Siena.