Fumata nera a Roma al Tavolo Ministeriale tra i sindacati e i dirigenti di Beko. L’azienda ha confermato lo stop della produzione nel sito senese alla fine del 2025 ed ha ribadito che onorerà il canone di affitto del capannone di Viale Toselli fino al termine, quindi fino al 31 dicembre 2027.
L’azienda non si è tirata indietro dall’impegno di cercare un nuovo investitore per lo stabilimento di Siena ma per il resto non c’è stato nessun dietrofront.
I sindacati senesi hanno respinto questo piano presentato dall’azienda, in cui il sito di Viale Toselli sarebbe l’unico a cessare la propria attività, mentre nelle altre fabbriche italiane la discussione è sul numero di esuberi.
Per quanto concerne la fabbrica di Cassinetta, è stata ritirata la decisione di dismettere due linee di montaggio; l’abbassamento dei volumi sarebbe affrontato con una modifica dell’assetto dei turni, ma gli esuberi si abbasserebbero a 350, a fronte degli originari 540. A Siena, ferma restando l’intenzione di cessare la produzione a fine anno, c’è la disponibilità a mantenere il contratto di affitto dell’area e i rapporti di lavoro in essere fino alla fine del 2027, purché ci sia una disponibilità di ammortizzatori sociali e con l’obiettivo di favorire una operazione di reindustrializzazione. A Comunanza si sta valutando un piano alternativo alla chiusura, con un livello produttivo economicamente sostenibile che verificheremo nel merito e nella concretezza al prossimo appuntamento. A Melano e a Carinaro si conferma il numero originario rispettivamente di 68 e di 40 esuberi.
Per quanto concerne le attività di staff, nel comparto R&D ci sono 198 esuberi, di cui la massima parte sussiste fra Cassinetta e Fabriano; 98 esuberi sono inoltre nella parte commerciale, principalmente a Milano e in misura minore a Fabriano; 19 esuberi nella divisione medio oriente ed Africa; ben 363 esuberi infine nelle funzioni regionali. Nel complesso dunque nelle funzioni impiegatizie siamo in presenza di 678 esuberi, che, anche se potrebbero diminuire in conseguenza della revisione del piano industriale, rimarrebbero un numero insostenibile.
All’incontro per il Governo era presente la sottosegretaria Fausta Bergamotto. Per protesta una parte dei rappresentanti di Siena ha lasciato in anticipo il Tavolo e il Governo, rappresentato dalla sottosegretaria Bergamotto, ha ammesso che lo strumento del golden power non è applicabile a questa vertenza. Il prossimo incontro al Tavolo Ministeriale è in programma per il 24 febbraio.
Le dichiarazioni
Massimo Martini Uilm Siena: “Una parte della delegazione è uscita prima per mandare un messaggio. Poi ci fa anche sorridere quello che ci ha detto la sottosegretaria Bergamotto, cioè che la golden power non è applicabile per Siena. Esattamente il contrario di quanto diceva in campagna elettorale”.
Giuseppe Cesarano Fim Cisl Siena: “Quando ci hanno detto che per Siena non cambiava una virgola una parte di noi è uscita. Ci siamo dati un altro appuntamento, il 24 febbraio alle 14:30, e ci siamo dati una linea comune con un’assemblea nazionale”.
Daniela Miniero Fiom Cgil Siena: “E’ stata ufficializzata l’ennesima bugia del Governo. La Sottosegretaria Bergamotto ci ha detto che Siena si deve accontentare di quello che ha raggiunto perché due anni di cassa integrazione in più non sono male, visto che non potrà essere applicata la golden power. Anche il Comune di Siena dovrebbe iniziare a parlare con il Governo e dirci quale è il futuro dei lavoratori, noi non ci accontentiamo e ora alziamo il livello della mobilitazione”.