Tavolo a Roma sul futuro dei lavoratori di Beko Europe con governo e parti sociali al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il punto dell’azienda, che ha fatto un aggiornamento sulle sue attività industriali ed operative in Italia.
“Beko – spiega l’azienda – ha illustrato un aggiornamento sui risultati della recente analisi condotta sulla esistente struttura industriale e operativa, insieme a una valutazione congiunturale del contesto economico e del settore nel suo complesso. L’analisi fa seguito alla creazione di Beko Europe all’inizio del 2024, dopo la finalizzazione dell’Accordo di Conferimento tra Beko B.V., interamente controllata da Beko, e Whirlpool EMEA Holdings LLC, interamente controllata da Whirlpool Corporation”.
“Nel corso dell’incontro, l’azienda – fa sapere la multinazionale in una nota – ha discusso le sfide strutturali che affronta in Italia e ha fornito una sintesi delle dinamiche di settore e del contesto macroeconomico, che includono, tra le altre, un netto rallentamento della domanda in Europa, una maggiore concorrenza da parte di produttori provenienti dal mercato asiatico, risultati aziendali negativi nonostante massicci investimenti e una sovraccapacità strutturale in Italia”.
“L’azienda ha ribadito il proprio impegno a lungo termine verso l’Italia confermando la disponibilità a investire nel Paese in aree considerate strategiche. L’Italia diventerà il Centro di Eccellenza per la cottura a livello globale, inclusa la Ricerca e Sviluppo, e la sede del Global Industrial Design per Beko, con l’ufficio regionale europeo situato in Italia che continuerà a svolgere un ruolo decisionale per le principali funzioni strategiche. Il sito di Carinaro, in provincia di Caserta, sarà mantenuto come Centro di Eccellenza per la distribuzione dei ricambi e le attività di ricondizionamento degli elettrodomestici. L’attuale presenza nei settori del lavaggio e della refrigerazione sarà ulteriormente valutata per evitare altre perdite di cassa. Beko Europe – conclude – collaborerà attivamente con le autorità nazionali e regionali italiane, oltre che con le istituzioni e i rappresentanti sindacali, per definire un piano a lungo termine sostenibile”.