Non si fermano le preoccupazioni per Beko (ex Whirlpool), dopo la conferma di undici giorni ad ottobre di cassa integrazione per i 299 dipendenti dello stabilimento senese, pari a quasi il 50% dei giorni lavorativi, a causa della mancanza di commesse per la produzione di congelatori. Una doccia fredda per i lavoratori e i sindacalisti che esprimono ancora una volta forte preoccupazione. “L’incertezza tra i lavoratori aumenta con il passare dei mesi, perchè si sentono sempre più oppressi da questa situazione che va peggiorando – aggiunge Massimo Martini (UILM Siena)– . Questo comporta un impatto negativo non solo dal punto di vista economico, ma anche morale sui dipendenti e le loro famiglie. Passa il tempo e al momento la multinazionale non dà rassicurazioni, anzi le notizie sono negative”.
Prossimo step per i sindacati l’incontro in Regione del prossimo 8 ottobre, ma ad essere atteso è soprattutto il tavolo ministeriale sulla questione. “Considerando che in una settimana ci sono cinque giorni lavorativi, fare undici giorni di cassa integrazione significa quasi una decurtazione del 50% dallo stipendio – spiega la segretaria della Fiom Cgil di Siena Daniela Miniero -. Le notizie non sono positive perché ancora c’è una totale assenza di risposte. Dell’incontro al Ministero non sappiamo ancora nulla, probabilmente a questo punto crediamo che la convocazione slitterà ad ottobre, quando verrà presumibilmente presentato il piano industriale”.