Compattezza. Questa la parola che sintetizza il rapporto attuale tra tutte le parti coinvolte nella vertenza Beko. L’unità di intenti e le richieste da avanzare al prossimo Tavolo Ministeriale sono state confermate e i sindacati all’unisono dichiarano “lo stabilimento di Siena non può chiudere”.
“Abbiamo valutato irricevibile il piano industriale dell’azienda e lo abbiamo rispedito al mittente, abbiamo detto che ci saremmo riseduti al tavolo di crisi soltanto con un piano rivisto senza chiusure di siti e senza esuberi, non arretreremo di un centimetro rispetto alle nostre richieste” ha detto Daniela Miniero della Fiom Cgil di Siena al termine del tavolo di coordinamento istituzionale sulla vertenza Beko convocato dalla Provincia di Siena.
“Beko non può lasciare un territorio a distanza di otto mesi dall’acquisizione dello stabilimento, è inaccettabile e pericoloso e Siena deve far parte di un piano di rilancio nazionale” ha aggiunto Giuseppe Cesarano della Fim Cisl Siena.
“Siamo in attesa della convocazione del tavolo ministeriale che ancora non è arrivata e quello sarà uno spartiacque, ci aspettiamo che la data del 31 dicembre venga cancellata” ha concluso Massimo Martini della Uilm Uil Siena.
Lunedì 20 gennaio è in programma un corteo che partirà dal sito senese per arrivare alla stazione, al Piazzale Rosselli.