“Quel sito non deve spengere le macchine, perchè poi è difficile riaccenderle. Dobbiamo assolutamente portare a casa un periodo di ammortizzatori più lungo, un anno non ci basta. Bisogna far salire dalle istituzioni locali, da tutto il territorio quella pressione rispetto al Governo perchè ci dia più tempo, per darci la possibilità di reindustrializzare”. E’ quanto ha detto Daniela Miniero segretaria generale della FIOM CGIL di Siena, presente stamani all’incontro in Piazza del Campo con il sindaco di Siena Nicoletta Fabio.
“Sappiamo bene – ha aggiunto Miniero rivolgendosi al primo cittadino – che la partita non è più con Beko, che da quel tavolo si è alzata e ha detto chiaramente che quello presentato ieri è il piano industriale e questo sarà. Altrimenti non chiuderanno due siti e mezzo ma tutti e cinque. Il governo dovrebbe avere una certa lungimiranza e capire che da qui a qualche anno chiuderanno tutto, questa è una morte annunciata. Da questo territorio dunque, che purtroppo o per fortuna farà da apripista per combattere questa logica, deve partire tutta la pressione. La forte motivazione dei lavoratori c’è tutta, ora ci deve essere il senso di responsabilità, perchè è in capo al sindaco la responsabilità politica economica e sociale di questo territorio. E bisogna mettere in campo tutti gli strumenti per reindustrializzare quel sito”.
“Ieri abbiamo visto la pochezza del governo, lo posso garantire. Avevamo delle aspettative diverse. Se Golden Power significa su 4400 persone fare 2000 licenziamenti, c’è qualcosa che non funziona. Il governo deve farsi sentire, nessuno può venire in Italia, comprare aziende e a distanza di otto mesi scappare: questi sono predatori”, ha aggiunto Giuseppe Cesarano, segretario generale della Fim Cisl di Siena.