C’è fiducia e speranza nelle parole dei sindacati dopo il tavolo tecnico di oggi a Roma al ministero con Beko. L’azienda ha dichiarato che chiuderà la produzione a fine 2025 ma allungherà di due anni la sua permanenza, e nel mentre Governo, Regione, Provincia e Comune si impegneranno ad acquistare lo stabilimento (gravato da un pesante costo di affitto), così da invogliare la multinazionale turca a proseguire o per attirare un nuovo soggetto industriale.
“Oggi usciamo dopo confronto complicato con la permanenza di Beko a Siena fino al 2027 – spiega Daniela Miniero di Cgil Siena– abbiamo due anni in più. L’elemento di svolta è l’impegno preso dalle istituzioni e dal Governo di eliminare per Siena la maggiore criticità, ovvero lo stabilimento che, non di proprietà, ha un affitto gravoso che fa da deterrente per un nuovo investitore. Usciamo con 3 anni di tempo per lavorare a un percorso di trattativa, Siena da Beko vuole andare via indipendentemente dal sito, ma la trattativa inizia, perchè si deve ragionare di tante cose, sui soldi che sarebbero risparmiati sugli affitti, sulla produzione che sembra finire ma che non è detto, ci sono tanti elementi, a dicembre le decisioni prese sembravano una sentenza”.
“Il Governo – aggiunge Giuseppe Cesarano di Cisl Siena – ha messo a disposizione 3 anni di cassa integrazione, e c’è l’impegno di Governo ed enti di acquistare il capannone. Qualora riuscisse, si potrebbe attrarre un altro soggetto industriale, oppure Beko, vedendo un risparmio dell’affitto di 4 milioni e mezzo, potrebbe continuare”.