Tutti gli sforzi possibili per tenere alta l’attenzione sulla vertenza. Non si è esaurito con il corteo cittadino l’urlo dei 300 lavoratori di Beko che rischiano nel giro di un anno di veder chiudere i cancelli dello stabilimento aperto nel 1967.
Questa mattina si è tenuto un presidio con tanto di volantinaggio al mercato settimanale, sempre con l’obiettivo di coinvolgere e mettere a conoscenza tutta la cittadinanza senese della bomba sociale che si sta per abbattere sulla città e anche nei comuni limitrofi, cioè 300 lavoratori che improvvisamente si trovano senza un posto di lavoro. “Siamo qui per sensibilizzare, abbiamo bisogno di vicinanza e visibilità. Siena è una città piccola e 300 persone senza lavoro impatteranno molto”; “La città sta rispondendo bene, il 10 proveremo a svegliare il Governo nella speranza che ci siano anche i rappresentanti di Beko” queste le parole dei lavoratori che distribuiscono i volantini al mercato settimanale.
Domani, giovedì 28 novembre, la vertenza tornerà anche in consiglio comunale e poi nel pomeriggio si terrà una nuova assemblea davanti ai cancelli del sito di Viale Toselli.
Venerdì una delegazione di lavoratori parteciperà alla manifestazione a Firenze per lo sciopero generale nazionale, mentre sabato alle 17 il segretario nazionale di Azione, Carlo Calenda, sarà insieme ai lavoratori davanti allo stabilimento.