Non è stato quello di oggi, martedì 25 marzo, l’incontro decisivo al Tavolo Ministeriale per la vertenza Beko. L’unica certezza rimane lo stop della produzione del sito senese alla fine del 2025, mentre per quanto riguarda l’acquisizione dell’immobile, propedeutica alla reindustrializzazione, il Governo ha confermato la volontà di Invitalia di proseguire su questa strada. In merito ad un eventuale incentivo all’esodo, l’argomento è stato trattato, ma le parti sarebbero ancora distanti sulle cifre. Il Tavolo si aggiornerà il 2 di aprile, mentre domani l’azienda dovrebbe varare un piano sugli ammortizzatori sociali da mettere in campo nei vari stabilimenti.
Sul futuro dello stabilimento di Siena la sottosegretaria Bergamotto ha annunciato che “il Mimit, insieme all’azienda, ha avviato un percorso per individuare un nuovo investitore che garantisca la continuità produttiva del sito e la salvaguardia dei livelli occupazionali”. L’annuncio segue infatti il primo incontro avvenuto ieri presso il sito toscano tra i delegati di Beko Europe, la società Sernet – advisor per la reindustrializzazione – e il Comune di Siena, per approfondire aspetti tecnici relativi alla struttura e alle apparecchiature.
Le dichiarazioni
Daniela Miniero, segretaria Fiom Cgil Siena: “Che questa sarebbe stata una vertenza di difficile risoluzione era chiaro dall’inizio. Da oggi non usciamo soddisfatti anche se abbiamo qualche elemento in più. Si è parlato di incentivi ma siamo ancora lontani da delle indennità credibili rispetto alla perdita di un posto di lavoro. Si è parlato anche di acquisizione dello stabilimento da parte di un ente pubblico anche se lo Stato mantiene una certa riservatezza. L’unico elemento chiaro che è emerso è che l’azienda dovrà cessare la produzione alla fine di quest’anno. Restano ancora tante ombre su questa vertenza che speriamo di chiarire al prossimo incontro, il 2 aprile, mentre domani parleremo degli ammortizzatori sociali da mettere in campo per il 2026 e 2027”.
Massimo Martini, segretario Uilm Uil Siena: “La vertenza resta complessa e complicata. La sottosegretaria Bergamotto ha riconfermato l’interesse del governo per far si che Invitalia acquisisca lo stabilimento. Al tempo stesso abbiamo chiesto di poter proseguire la produzione anche dopo il 2025 ma ci sembra complesso poter ottenere questo risultato. Per questo, abbiamo chiesto una integrazione sull’eventuale cassa integrazione a 0 ore e vedremo gli sviluppi. Domani l’azienda avrà un incontro per decidere quali ammortizzatori sociali usare nei vari stabilimenti e poi ci ritroveremo al Ministero il 2 di aprile”.
Giuseppe Cesarano, segretario Fim Cisl Siena: “Oggi è stata una giornata importante per Siena. Abbiamo chiesto l’integrazione per i lavoratori, per il 2026 e 2027, per non farli avere una cassa integrazione a 0 ore. Abbiamo parlato dell’acquisizione dello stabilimento, ci hanno confermato che sta andando avanti, ma sono necessari dei tempi tecnici. Per quanto riguarda l’incentivo all’esodo noi sosteniamo lo schema già attuato da Whirlpool, oggi si è parlato di cifre che non ci soddisfano e abbiamo chiesto all’azienda di rivedere l’impostazione incentivante”.