Si è aperto il sipario sulla prestigiosa kermesse enologica della 32esima edizione di “Benvenuto Brunello“. La seconda che viene organizzata in anteprima assoluta a novembre e che ha visto andare in scena il Brunello annata 2019 e la Riserva 2018, insieme al Rosso di Montalcino 2022, al Moscadello e al Sant’Antimo. Un evento di respiro internazionale che richiama l’attenzione di giornalisti, professionisti del settore, estimatori e wine lovers provenienti da ogni angolo d’Italia e dai principali mercati mondiali del vino italiano.
“E’ essere importante essere qui, l’annata è stata particolare – esordisce Andrea Machetti, direttore Consorzio vino Brunello – i giornalisti ci danno buone sensazioni, si prospetta dunque una fiorente annata prossima del commercio del vino e della diffusione del marchio”.
La voce grossa per il Brunello e per i vini di Montalcino continuano a farla i mercati esteri nonostante una piccola e fisiologica flessione dovuta ad aspetti macroeconomici. “Ci sono delle piccole flessioni, a causa di guerre e crisi finanziarie, noi comunque ci difendiamo bene con importanti mercati dove ci stiamo evolvendo” rivendica Machetti.
Un’occasione per parlare della vendemmia 2023 segnata pesantemente dalle conseguenze dei cambiamenti climatici con periodi di siccità e ondate di calore alternati a lunghi intervalli di piogge anche molto abbondanti. “La vendemmia 2023 è stata molto particolare, con difficoltà agronomiche – è il punto di Machetti – in alcune zone si sono registrate perdite piccole o grandi, ma i nostri viticoltori hanno risposto al meglio. Sarà sempre una buona qualità, speriamo sia ottima, la quantità è sicuramente minore”.