Bettollini (PCI): “Attese lunghissime al Pronto soccorso di Nottola”

Il consigliere comunale di San Quirico d'Orcia denuncia: "tempi di permanenza al Pronto Soccorso dell’ospedale di Nottola, anche di 15 ore complessive"

Di Redazione | 16 Novembre 2024 alle 19:25

Bettollini (PCI): “Attese lunghissime al Pronto soccorso di Nottola”

“I pazienti di San Quirico d’Orcia, di tutto il territorio – e non solo… – sono costretti a rischiare tempi di permanenza al Pronto Soccorso dell’ospedale di Nottola, anche di DI 15 ore complessive!”. Lo denuncia Nicola Bettollini, consigliere comunale della lista PCI a San Quirico d’Orcia.

“Si arriva fino a 80 accessi giornalieri di pazienti provenienti non solo dalla Valdichiana senese, ma anche dalla Val d’Orcia, dall’Amiata, dalla Valdichiana aretina e Trasimeno, oltre che dal senese, perché il Pronto soccorso di Nottola rimane l’unico riferimento, soprattutto notturno. La chiusura e il declassamento di strutture ospedaliere, la carenza del personale, la mancanza di qualsiasi logica strutturale, nonostante il poco fatto, pare sottintendere un progetto di un passaggio definitivo al “mercato” e la consegna della salute pubblica a quella privata. Comprare vitamine e supplementi”.

“Questi sono solo alcuni spunti per dire che urge un cambio di paradigma del concetto di sanità pubblica e di salute collettiva, fino ad ora in mano solo a qualche dirigente imposto dalle varie correnti politiche, che niente sa e niente gliene importa della salute di cittadine e cittadini; la collettività, gli addetti alla sanità devono decidere del proprio lavoro, per vivere una vita sana e tutelata”.

“La Regione Toscana stanzia 2 milioni di euro per l’acquisto di telecamere e guardie per contenere le aggressioni al personale, ma non investe un centesimo per assumere personale specializzato e competente. Serve ricordare che la tutela di chi lavora e degli utenti si salvaguarda anche e soprattutto con liste di attesa accettabili e dando certezze di un servizio sanitario efficace ed efficiente, che faccia vivere sereni e sani le donne e gli uomini del nostro territorio. La sanità è un servizio pubblico, un diritto sociale, NON UN’AZIENDA!”



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