Simone Bezzini, assessore regionale al Diritto alla salute, sceglie la sua città per lanciare un grido di allarme sulla tenuta del sistema sanitario. L’occasione gli è stata fornita dall’Agorà della Salute che si è tenuta al polo universitario San Niccolò di Siena, nell’ambito del Festival della Salute e in collaborazione con il comitato di partecipazione dei cittadini AUO Senese.
“Il sistema è sottofinanziato, va detto a voce alta” ha esordito Bezzini “se la questione non viene affrontata a monte, questo problema rischia di travolgerci”.
Per dar forza al suo ragionamento, l’assessore regionale ha snocciolato alcune cifre: “Se ci confrontiamo con la media europea, al sistema sanitario nazionale mancano 12 miliardi di euro, e alla Toscana mancano 800 milioni”.
“A questa situazione si aggiunge il quadro che si profila quest’anno a causa del caro energia: il sistema sanitario regionale avrà costi maggiorati di 200 milioni rispetto al 2021 solo per le bollette. Quindi il caro energia rischia di togliere risorse per l’erogazione dei servizi”.
Bezzini ha quindi preso a prestito la metafora di Noam Chomsky per descrivere un sistema sanitario “che rischia di fare la fine della rana bollita”, un noto esempio che vuol descrivere la pessima capacità dell’essere umano moderno di adattarsi a situazioni spiacevoli e deleterie senza reagire, se non quando ormai è troppo tardi.
“Questa situazione l’ho descritta al governo precedente e lo sto dicendo a quello attuale: così rischiamo di non farcela”.
“Tutti a parole sono per la sanità pubblica – ha aggiunto Bezzini – non ho trovato nessuno che dica il contrario. Dopodiché temo un meccanismo di svuotamento del sistema pubblico sanitario. Questo nodo va sciolto, nascondere la testa sotto la sabbia fa male soprattutto ai cittadini”.
“Noi ce la mettiamo tutta, ma ci vorrebbero dei maghi per garantire gli stessi servizi con risorse sempre decrescenti” ha concluso l’assessore Bezzini.