Approvato lo schema di convenzione tra Comune, Opera della Metropolitana e il soggetto concessionario Opera Laboratori Fiorentini
Una biglietteria unica per il complesso museale Santa Maria della Scala e per il Duomo, compresi l’Oratorio di San Bernardino e il Museo diocesano d’Arte sacra. A partire dal prossimo mese di marzo, in base allo schema di convenzione concordato tra l’Amministrazione comunale, l’Opera della Metropolitana di Siena e il soggetto concessionario Opera Laboratori Fiorentini, nel “Pellegrinaio delle Donne” posto a piano terra di Palazzo Squarcialupi sarà implementata una struttura centralizzata a servizio dei gioielli del patrimonio artistico e culturale di piazza Duomo e non solo. Contestualmente, l’Ufficio Informazioni Turistiche sarà spostato nell’atrio dell’ingresso storico dell’ex ospedale.
Nella logica del biglietto cumulativo, il tagliando consentirà l’ingresso anche agli altri musei comunali e alla Torre del Mangia. La convenzione dispone, inoltre, lo sviluppo dell’attuale Opa Si Pass, valido per l’accesso ai siti di competenza dell’Opera della Metropolitana, nell’Acropoli Pass che permetterà di visitare qualsiasi mostra o attività promossa anche negli spazi del Santa Maria della Scala.
<<Il Santa Maria della Scala – commenta il sindaco Bruno Valentini – si pone sempre più come spazio vivo e nodo di aggregazione culturale in una visione generale sulla geografia urbana. Un luogo dove la cultura viene prodotta in tutte le sue accezioni: mostre, progetti per l’arte contemporanea, didattica, intrattenimento e restauro. Con questa convenzione, il complesso museale assume ancora più centralità nelle dinamiche di gestione del patrimonio culturale senese>>.
<<Prosegue il percorso di rafforzamento dell’autorevolezza e dell’autonomia del Santa Maria della Scala – aggiunge il direttore Daniele Pitteri – che, con questa operazione, si pone come centro di coordinamento strategico tra soggetti pubblici e privati con l’obiettivo di esprimere progettualità culturale e innovazione sociale a beneficio della città. Investire in capitale reputazionale permette di generare economie di scala e di scopo rispetto ai progetti d’investimento, di attivare azioni di lungo periodo e di programmare in modo integrato insieme agli altri soggetti operanti in ambito culturale>>.
La concessione ha una durata di tre anni rinnovabili.