“Non vi è il minimo dubbio: l’iniziativa senese debba essere tutelata, protetta, supportata e aiutata a prendere il volo”.
Non ha dubbi, il Biotecnopolo a Siena deve partire e probabilmente partirà. A dirlo è il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità in occasione del PhD Graduation Day dell’Università degli Studi di Siena. Serve un polo nazionale e internazionale che sia in grado di dare risposte chiare in situazioni emergenziali, come quella subita con l’esplosione della pandemia da Covid-19, e anche, in periodi anti-pandemici, a pericoli sanitari in mutamento e evoluzione come ad esempio l’antibiotico-resistenza.
“L’ambizione che c’era nel momento in cui è stato stanziato il finanziamento di questo Biotecnopolo era di creare per la prima volta una struttura in Italia a valenza nazionale, che fosse in grado di dare risposte in situazioni di emergenza come quella che si è configurata nel momento in cui la pandemia da Covid-19 è esplosa – dichiara il Professor Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità -. In questo modo l’Italia avrà la possibilità di dare un contributo fondamentale per far sì che eventuali future e non auspicabili situazioni pandemiche emergenziali abbiano una capacità di risposta decisamente più veloce rispetto a quella che si è avuta nel momento in cui è esplosa la pandemia da SARS COV-2. Nei periodi anti-pandemici questa struttura ha anche la possibilità di contribuire in maniera significativa a gestire altre situazioni importanti in sanità. Il riferimento su tutti è a quello al fenomeno dell’antibiotico resistenza, dove la messa in disponibilità di anticorpi monoclonali per quei batteri resistenti agli antibiotici oggi disponibili può essere una strategia di significativo impatto e utilità”.