Per il Biotecnopolo di Siena e per il centro nazionale antipandemico “in 18 mesi non è stato speso un euro, non c’è un progetto, non c’è un laboratorio, non c’è un’attività di ricerca, e questo è un grande problema per Siena, per la Toscana, ma anche per il Paese perché l’Italia, a differenza di altri paesi europei, non si sta dotando di un centro nazionale contro le pandemie. Si sta tradendo la lezione che il Covid ci ha insegnato, e noi chiediamo un cambio di passo. Spero che la destra non abbia deciso di affossare il biotecnopolo e il centro nazionale contro le pandemie”.
Lo ha detto l’assessore toscano al diritto alla salute Simone Bezzini a margine di una iniziativa a Firenze. “Le dichiarazioni che lo scienziato Rino Rappuoli che ieri ha rilasciato dicendo che se non si va avanti lui lascerà la direzione scientifica del Biotecnopolo – ha sottolineato – ci consegnano una preoccupazione altissima, potrei dire un allarme, che non va assolutamente sottovalutato. Il governo precedente guidato da Mario Draghi aveva individuato in Toscana, a Siena, la realizzazione del biotecnopolo, stanziando risorse. E dentro il biotecnopolo doveva essere collocato il centro nazionale contro le pandemie con oltre 300 milioni di risorse messe a disposizione. Complessivamente stiamo parlando di quasi 400 milioni messi a disposizione”. Per Bezzini “queste risorse devono essere impegnate, servono progetti, serve un croprogramma, noi vogliamo vedere concretezza rapidamente su questa cosa”.