Michela, pugliese, e Carmelo, siciliano. Due studenti fuorisede come tanti dell’Università di Siena, che a seguito dell’ultimo Dpcm sono rimasti però bloccati in città, senza peraltro poter frequentare le lezioni. Puglia e Sicilia sono infatti le due regioni “arancioni”, per le quali non sono consentiti spostamenti né in entrata né in uscita. Certo, lo spostamento sarebbe consentito in caso di ritorno al proprio domicilio, ma una volta entrati sarebbe impossibile uscire, chissà per quanti mesi. “Siamo rimasti bloccati qua, come a Marzo – spiegano i due – Abbiamo lezioni, esami e progetti online, ci troviamo di nuovo in una situazione di disagio anche se gestita sicuramente meglio rispetto al primo lockdown”.
L’Università di Siena ci ha provato, nel primo mesi, a dipingere una situazione di normalità, con lezioni tutte in presenza. Una soluzione che, a detta degli studenti stessi, stava funzionando: “L’organizzazione dell’Università di Siena è stata ottima – spiegano gli studenti – per un mese abbiamo frequentato in sicurezza, ora siamo di nuovo a casa. E’ migliorata comunque la velocità di reazione dei professori ai nuovi Dpcm e abbiamo percepito più sicurezza nelle comunicazioni da parte dell’Università”.
Una situazione simile, se non uguale, a quella di Marzo per quanto riguarda gli studenti fuorisede, con una famiglia lontana, bloccata e impossibile da raggiungere, con la voglia di normalità, di andare a lezione, di studiare e dare gli esami di fronte al professore e non tramite uno schermo. Per ora, però, resta soltanto l’attesa e la speranza. “La speranza che a Marzo la situazione sia migliore – spiega Carmelo – perché vorrei laurearmi in presenza. Certo, anche con la discussione online sarei laureato, ma ovviamente la soddisfazione non è la stessa”.