Duro scontro tra il sindaco Fè e il sindaco Bettollini sulla mozione presentata all’Unione dei Comuni della Val di Chiana dal sindaco di Chiusi
Intensa querelle a distanza tra il sindaco di Pienza Fabrizio Fè e il sindaco di Chiusi Juri Bettollini sulla ormai nota questione riguardante la Quercia delle Checche o più celebre per i valdorciani come “Quercione delle Checche”. Albero monumentale centenario della Val d’Orcia, situato nel comune di Pienza, famoso per la sua bellezza e le sue dimensioni gigantesche: 20 metri di altezza e quasi 40 metri di chioma. Albero che anche la storia l’ha visto protagonista durante la seconda guerra mondiale quando fu scelto come riparo per le munizioni dei partigiani. Da 3 anni a questa parte però è al centro di una viva discussione sui social e a livello istituzionale: il 15 agosto 2014 infatti ha ceduto un grandissimo ramo della quercia a causa di atti di vandalismo e di mancata e necessaria potatura, all’epoca l’albero si trovava in un campo privato, ma già dal settembre del 2016 diventa proprietà del Comune di Pienza. Il primo agosto di quest’anno, però, ricapita il “fattaccio”: un’altra branca orizzontale crolla, questa volta la causa è un fulmine. Un seguitissimo gruppo su Facebook si è subito attivato, già dal 2014, dando molte responsabilità all’amministrazione comunale pientina che, a detta loro, non avrebbe agito con necessari interventi per dare un assetto più stabile alla quercia.
Oggi però la diatriba è quella tra i due sindaci, una questione recente, nata in settimana, dopoché Bettollini ha presentato all’Unione dei Comuni della Val di Chiana, di cui fanno parte le due cittadine, una mozione avente per oggetto la tutela della Quercia delle Checche. Fè ha prontamente risposto dicendo che la riunione del consiglio dell’unione dei comuni è stata imbarazzante e che la mozione di Bettollini non conteneva le corrette informazioni e le necessarie indicazioni tecnico-scientifiche. Così anche il sindaco di Chiusi non ha esitato a rispondere ricordando al collega pientino la poca attenzione che ha prestato alla questione negli anni e soprattutto sottolineando quanto sia stata triste questa loro presa di posizione portata avanti per orgoglio politico senza pensare alla necessità di affrontare insieme l’evidente problema della quercia. Un problema che non riguarda solo Pienza ma un territorio intero. Conclude dicendo che servono meno chiacchiere e più fatti a partire dal sostegno all’impegno preso dalla maggioranza dell’Unione Comunale della Val di Chiana per il bene della pianta. Sarà finita qui?
Lorenzo Agnelli