Brucia ancora a Piancastagnaio

Di Redazione | 17 Luglio 2017 alle 10:53

Brucia ancora a Piancastagnaio

Proseguono le operazioni di spegnimento a Piancastagnaio. Fine settimana da incubo: decine di incendi nel senese, centinaia in Toscana

L’Amiata brucia ormai da una settimana e spegnere le fiamme sembra diventata cosa impossibile. Con un lavoro estenuante uomini e mezzi fermano il fuoco su un fronte e poche ore dopo riparte su un altro.

Nella giornata di domenica anche il prefetto Armando Gradone ha raggiunto Piancastagnaio per fare il punto della situazione con il sindaco Luigi Vagaggini, la protezione civile, i vigili del fuoco e i carabinieri. Insieme a questi ultimi – c’erano il colonnello Michele Tamponi di Siena e il tenente Angelo Faraca che guida la Tenenza di Abbadia San Salvatore – e alle altre autorità, Gradone ha raggiunto il podere del Gatto, a poche centinaia di metri dal paese, sgomberato perchè non è più possibile assicurare la sicurezza alla famiglia che vi abita.

 

Anche nella giornata di oggi sono oltre venti i vigili del fuoco con otto mezzi, alcune decine di volontari al lavoro, supportati da 3 elicotteri e 2 canadair, ma a Piancastagnaio le fiamme non si fermano. E, sempre nel fine settimana, un giovane fuggito da un podere ghermito dalle fiamme, ha rischiato di morire per la gravissima intossicazione riportata.

Nel fine settimana si sono registrati incendi anche a Radicofani e San Giovanni d’Asso, oggi, lunedì 17 luglio, fiamme anche a Monsindoli, alle porte di Siena.

Ma è tutta la Toscana ad essere preda delle fiamme. Sabato, in tutta la Toscana, sono stati registrati oltre 150 interventi dei vigili del fuoco per incendi, domenica gli interventi per incendio sono stati 133, con roghi di grandi dimensioni all’Elba, Capalbio, Marina di Grosseto (LEGGI Incendio a Marina di Grosseto: rischiata la tragedia – FOTO E VIDEO) e Pistoia.

“Oltre 100 squadre del servizio antincendi boschivi della Regione Toscana, costituite da volontari e operai forestali e affiancati dalle squadre dei vigili del fuoco, sono intervenute per fronteggiare il gran numero di incendi che ha colpito oggi la nostra regione. In funzione la sala regionale, le 8 sale operative provinciali, 10 elicotteri della flotta regionale, assieme a 2 Canadair e un elicottero della protezione civile nazionale”.

A riferirlo ieri il presidente della Regione Enrico Rossi, che ha seguito l’evolversi della situazione dalla Sala operativa della protezione civile regionale ed è stato per tutto il pomeriggio in contatto con Fabrizio Curcio, responsabile del Dipartimento nazionale di protezione civile.

“Si tratta di fare ancora meglio – ha affermato Rossi – e di attrezzarci di più, ma francamente il sistema di protezione civile regionale ha dato e sta dando buona prova di sé. Questi incendi così devastanti sono causati dalla siccità e dai venti settentrionali asciutti. Situazioni che in queste dimensioni così importanti si ripetono a cicli quinquennali: nel 2017, nel 2012, e ancora nel 2007 e nel 2003, a dimostrazione, come sostiene lo stesso Lamma, l’istituto climatologico della Regione, che si tratta di condizioni ed effetti derivanti dai mutamenti climatici”.

“Rispetto a tutto questo – ha aggiunto il presidente Rossi – è evidente che bisogna migliorare gli interventi sugli effetti, migliorare ancora di più l’antincendio e la prevenzione forestale e più in generale accrescere la consapevolezza e la responsabilità di tutti, assicurando alla giustizia eventuali criminali piromani”.

“Ma ancora più urgente per tutti – ha concluso Rossi – è la lotta contro le cause dei cambiamenti climatici. E’ necessario battersi perché si applichino gli accordi internazionali e impegnarsi perché si affermino stili di vita e modelli di produzione più rispettosi della natura”.



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