Grande eleganza e panorami mozzafiato intorno a quello che è il regno di chef Matteo Temperini, ovvero la sua cucina. In quel luogo estro e creatività emergono, ma l’ispirazione arriva solo dall’orto. A Rosewood Castiglion del Bosco le materie prime fanno la differenza. “Da noi non si compra nulla – afferma durante la trasmissione Il Punto Matteo Temperini–, abbiamo orti e serre in cui piantiamo i semi a seconda delle stagioni, e sono le stagioni a darci ispirazione. Il menù è pensato in base ai ritmi dell’orto. Lui decide, io invece durante il viaggio fra Campo del Drago e Poggibonsi (luogo in cui lo chef è nato e vive, ndr) penso al piatto, immagino continuamente i piatti da comporre appena torno qui”. Cucina anche nel tempo libero chef Temperini, ma ama tornare a casa con piatti già sul tavolo. Mangia piatti semplici. Ma la sua carriera è stata tutto tranne che semplice. “Ho fatto la vera gavetta – racconta – quella che oggi difficilmente viene fatta. I nostri giovani richiedono turni e riposo che noi non avevamo. Io oggi motivo il team in maniera diversa rispetto a come sono stato abituato, era un lavoro molto più duro vent’anni fa”. Gavetta che Temperini ha fatto fuori dall’Italia, all’Hotel de Paris a Montecarlo e nei grandi palazzi parigini al fianco di Alain Ducasse. Dal 2019 è Executive chef di Campo del Drago dove punta prevalentemente su piatti classici che rispecchiano Castiglion del Bosco.