“La situazione è preoccupante, gli ultimi dati disponibili sugli sfratti parlano del 55,56 % in più rispetto all’anno precedente, – denunciano il Sunia e la Cgil di Siena – ad aggravarla è la cancellazione del Fondo affitti e della morosità incolpevole non rifinanziati nella legge finanziaria approvata dal Governo Meloni”.
“Nella provincia di Siena il primo Fondo era destinato a più di 1.200 famiglie, – proseguono i Sindacati – 328 nel Comune di Siena, 273 nei Comuni del Senese, 371 nella Val d’Elsa, 315 nell’Amiata-Val d’Orcia e Val di Chiana. Per quanto riguarda quello per la morosità incolpevole, nel Comune di Siena ad esempio ne hanno usufruito 8 persone che si sono trovate ad aver bisogno di un sostegno perché avevano perso il lavoro e non riuscivano a pagare l’affitto o le spese condominiali. Le persone hanno difficoltà ad accedere ad un’abitazione dignitosa, complice anche l’aumento dell’inflazione ed il caro energia, ma anche più in generale per l’aumento della povertà e della precarietà, perché se è vero che c’è una ripresa dell’occupazione in termini di quantità, diminuiscono mediamente le ore contrattualizzate e cresce l’applicazione dei ‘contratti pirata’ con conseguente compressione di salari e diritti”.
“La casa continua ad essere sempre di più un diritto negato per una parte importante della popolazione ed è quindi fondamentale che venga reintrodotto nell’agenda del Governo, – sottolineano Sunia e Cgil – il tema rischia di contribuire a creare una bomba sociale destinata ad esplodere in assenza di risposte. I Comuni potranno coprire la cifra mancante dei Fondi nazionali solo in parte per garantire questi sostegni, per questo invitiamo le Amministrazioni Locali a far sentire la loro voce presso il Governo per ripristinare il Fondo affitti e quello per la morosità incolpevole, ma anche ad istituire delle Agenzie per la casa che facciano incontrare domanda ed offerta e a creare un Osservatorio sulle condizioni abitative che metta in comunicazione fra di loro tutte le istituzioni territoriali: Questura, Ufficiali giudiziari, Comune e Prefettura, insieme alle associazioni dei proprietari e degli inquilini”.
“Infine chiediamo al Comune di Siena di bloccare la svendita di immobili pubblici decisa recentemente – concludono i Sindacati – perché sono strutture che possono invece essere destinate a persone che hanno uno sfratto esecutivo o senza fissa dimora od usate per rafforzare l’edilizia residenziale pubblica, che ha già un 10% di appartamenti vuoti con quasi 700 persone che sono in lista per un alloggio”.