Cani sbranati dai Pitbull a Siena, oltre 2mila firme per chiedere pene più severe per i padroni

Scatta la raccolta firme dopo il grave caso di Pianella: si chiede di inasprire le pene per i padroni di esemplari pericolosi o introdurre il divieto di proprietà o il permesso speciale, come in altri paesi europei

Di Redazione | 15 Ottobre 2024 alle 16:00

Cani sbranati dai Pitbull a Siena, oltre 2mila firme per chiedere pene più severe per i padroni

L’assalto dei pitbull a due cani, morti sbranati a Pianella a fine settembre, uno subito e l’altro qualche giorno dopo in clinica, ha fatto scattare una petizione su Change.org perché non accadano ancora aggressioni come quelle di fine settembre: in pochi giorni, 2200 persone hanno già firmato la petizione lanciata da Laura Passi sulla piattaforma, che esordisce raccontando che “i due Galghi nella foto (levrieri spagnoli notoriamente molto miti) sono gli ultimi di una troppo lunga lista di animali aggrediti e massacrati da  pit bull  incustoditi; nel caso specifico, da 4 pit bull  che giravano  liberi in branco mentre i due levrieri erano al guinzaglio”, si legge nel testo. 

“Questa è la premessa per creare una raccolta firme per chiedere che vengano sensibilmente aumentate le sanzioni previste dall’art. 672 del codice penale, che attualmente prevede, per chi lascia liberi, o non custodisce con le debite cautele,animali pericolosi, unicamente la sanzione amministrativa per importi irrisori, da euro 25 a euro 258.”

“Importi che risultano ancora più irrisori e inadeguati se si considera che chi acquista un pit bull spende all’incirca euro 1.000/1.500 e che invece, per un semplice divieto di sosta, si pagano da euro 80 ad euro 328 per i ciclomotori e i motoveicoli a due ruote e da euro 165 ad euro 660 per i restanti veicoli!”, spiega la promotrice dell’appello. Che chiede inoltre che “vengano adottate norme obbligatorie che sono già in vigore in altri paesi”, tra cui:  “divieto di proprietà per alcune razze specifiche considerate particolarmente pericolose (es. Pit Bull Terrier, Japanese Tosa, Dogo Argentino, Fila Brasileiro), come avviene nel Regno Unito,  eventualmente distinguendo tra cani da difesa e d’attacco (come avviene in Francia); necessità di acquisire un permesso speciale per i proprietari di razze considerate potenzialmente pericolose (come avviene in Svizzera, Germania e in Spagna).”

Ma anche “test di idoneità per i proprietari di razze considerate potenzialmente pericolose (Svizzere e Germania), con rilascio di apposito patentino solo a chi dimostri di avere le competenze necessarie a gestire un cane di tali razze. Inoltre, obbligo di tenere i cani al guinzaglio in pubblico (esiste già ma non viene fatto rispettare) e obbligo  di indossare la museruola in pubblico per i cani di razze considerate potenzialmente pericolose (Francia, Germania, Spagna). Ma anche obbligo di registrazione dei cani di razze potenzialmente pericolose presso le autorità locali (Spagna e Francia); assicurazione per responsabilità civile obbligatoria per i cani considerati potenzialmente pericolosi; obbligo per i proprietari di mantenere i cani sotto controllo in ogni momento (Paesi Bassi); divieto di passeggiare in pubblico con più di un cane di razze considerate potenzialmente pericolose  (Spagna); In caso di smarrimento o furto del cane, obbligo di informare le autorità entro 48 ore (Spagna).

Infine, la promotrice chiede “nuove norme che prevedano aggravanti specifiche per tutti i reati, anche colposi, contro la persona o contro gli animali, di cui il proprietario, il detentore o chi ne aveva la custodia è chiamato a rispondere a seguito di un’aggressione da parte di un cane di una razza  considerata particolarmente pericolosa”.



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