Si attende la sentenza del Coni del 7 settembre e si pensa alla causa ordinaria per abuso contro il commissario Figc
Al Rastrello si è tenuta oggi la conferenza stampa congiunta tra la Robur Siena, rappresentata dalla presidente Durio, l’avvocato De Rensis e il capitano D’Ambrosio, e il sindaco Luigi De Mossi, per commentare le decisioni prese dalla Figc in merito alla formulazione di un campionato a 19 senza ripescaggi e anticipare le mosse future.
Una scelta quella del format ridotto che penalizza la Robur, la quale legittimamente, stando a regole e graduatorie, doveva essere ripescata al posto delle fallite Avellino, Bari e Cesena, e che viene configurata ora come un abuso vero e proprio contro il quale tutelarsi in tutte le sedi legali: “Non è accettabile questa situazione – ha detto Anna Durio – non sono accettabili le tempistiche. Ci aspettiamo chiarezza, non esiste che vengano cambiate così in corsa le regole”.
“Come ho sempre detto – ha aggiunto la presidente – in tutti gli aspetti quotidiani servono delle regole, e le rispetto sempre. Per cambiare e applicare delle regole bisogna farlo sempre nel rispetto delle regole, sembra uno scioglilingua ma è così. Mi ha fatto male e mi ha dato fastidio sentir dire che tutto questo è stato fatto dalla Lega di Serie B perchè le 19 squadre rimanenti avrebbero più vantaggi economici, quando uno vara una riforma lo deve fare seguendo dei principi, i soldi possono essere solo una conseguenza”.
La società bianconera pensa di muoversi su due fronti, quello sportivo, in attesa della sentenza del 7 di settembre relativa al primo ricorso al Coni sulla sospensiva cautelare circa l’ammissibilità di Novara e Catania ai ripescaggi (ma la data è già a campionato iniziato) e in via ordinaria contro il commissario Figc Fabbricini, per abuso: “Fabbricini commissario straordinario nel senso che fino a 5 minuti prima della compilazione dei campionati per lui la Serie B era a 22 squadre” ha sottolineato fra ironia e rabbia l’avvocato De Rensis.
“Per me – prosegue il legale – è un onore essere al fianco della presidente e del sindaco di una città nella quale si respira storia, rispetto, dignità ed educazione, principi che ha seguito la società e la stessa città: non abbiamo urlato, non abbiamo fatto proclami e festeggiamenti, ma vogliamo spiegare quello che è successo. Il 3 agosto il signor Fabbricini induce tutte le società ripescabili, con il suo comunicato ufficiale, a partecipare ai ripescaggi, pretendendo entro date certe dettate dalla Federazione, il versamento di centinaia di migliaia di euro a fondo perduto. Dopo una settimana, senza che il signor Balata dicesse qualcosa sul perchè fossero versati quei soldi, il signor Fabbricini, pensando forse di essere un imperatore romano, 5 minuti prima che escano i calendari cambia un articolo della costituzione del calcio. Mi aspetto il 7 settembre, da una persona che è al di sopra delle parti, che si faccia rispettare le regole, oggi siamo in democrazia. Sportivamente parlando hanno bloccato una città, hanno ingessato la campagna abbonamenti, i contatti con gli sponsor, l’attività dei calciatori e il lavoro dei direttori sul mercato: a casa mia questo non vuol dire rispettare le regole e volere il bene del calcio. Se il Siena dovesse essere penalizzato ricordo al signor Fabbricini che esiste il reato d’ufficio di cui lui risponderà, perchè il 3 agosto ha indotto le società a ritenere che i ripescaggi fossero cosa certa. Se qualcuno ha detto a Fabbricini che tutto finirà con un buco nell’acqua, dico che non ne sarei così sicuro di fronte alla magistratura ordinaria. Il 7 settembre parlerà la cassazione del calcio e quindi dal punto di vista sportivo si chiuderà tutto, capendo se ci saranno i ripescaggi e quali saranno eventualmente”.
Sul piede di guerra anche D’Ambrosio, che ha già diffuso una lettera aperta dai contenuti molto forti: “Ci sarà una riunione con i capitani di B e penso si andrà verso uno sciopero collettivo, l’Aic è compatta” annuncia il difensore.
Forte iniziativa a favore della società arriverà anche da parte del sindaco De Mossi: “La partita si gioca su un piano politico – ha detto – ho attenzionato la situazione e l’ho fatta presente al governo. Darò sostegno come ente pubblico: è mia intenzione muovermi su due piani, saprete meglio la prossima settimana. Dobbiamo agire perchè queste cose non accadano più, non dovevano già succedere. E’ un danno sociale e morale ben più alto di quello economico, e per i giocatori che non hanno la certezza della categoria dove giocare. Se il campionato parte, è già un danno. Faremo il possibile, ma non vi garantisco nulla”.