L’amministratore di Siena Sport Network: “Con condivisone un salvataggio è possibile. Bisogna avere meno pretese, la città è cambiata”
Si è svolta oggi un’assemblea straordinaria da parte dei soci della Mens Sana (che si aggiorna alle 19) dopo la convulsa giornata di ieri che ha visto la non partecipazione della squadra alla trasferta di Legnano e le dimissioni del dg Filippo Macchi: tema principale fare fronte alla rata federale Fip che rischia di provocare l’esclusione dal campionato. A parlare in esclusiva ai microfoni di Siena Tv è Pietro Mele, amministratore di Siena Sport Network, che detiene il pacchetto di maggioranza delle quote societarie.
“E’ un momento come tutti gli altri – esordisce – il momento è difficile da 4 anni, questa società purtroppo vive di continue e quotidiane emergenze. L’immissione di denaro contante nella società è sempre più difficile, i denari sono richiesti e saldati da Siena Sport Network, società di scopo della famiglia Macchi, che dal momento in cui è entrata si è trovata a far fronte a numerosi impegni, oltre a quelli propri, ovvero ripianare le perdite, mettere i soldi per i soci immediatamente sfilati, e quelli per la morosità dei contratti da sponsor. Così non è possibile gestire una società: c’è da chiedersi, interessa? Se interessa ci vogliono impegni condivisi. Ci vuole un piano di risanamento globale – continua – che non riguarda l’emergenza: paradossalmente se risolvi la prima ne arrivano altre, sennò ad ora non succede nulla, c’è una situazione dilatoria. Dobbiamo guardarci in faccia e dire come stanno le cose, sono società passive. Bisogna limitare le pretese, c’è un problema congiunturale, per mantenersi a questi livelli il territorio non può non dare nulla, è impensabile che arrivi un soggetto che di tasca propria mette tutto per tutta la vita. Un piano di risanamento è urgente e possibile, io ne presenterò uno alle 19, quando ci riaggiorniamo in assemblea”.
“Gli investitori non si avvicinano perchè ci sono i Macchi? Chi ha preso impegni senesi si è sfilato prima dell’arrivo della famiglia Macchi – ha aggiunto – se non li volevano perchè dargli le quote? La società va gestita come dice il codice civile, non siamo in assemblea di Contrada dove basta un bercio per cambiare capitano. Prima dell’ingresso di Siena Sport Network la Mens Sana era già fallita, e anche malamente, per problemi gestionali pregressi”.
“La soluzione? Un salvataggio è alla portata, ci vorrebbe una condivisione, per creare cash flow, per recuperare senso del buon senso. La sua parte deve farlo il sistema comunicativo, le crisi non vanno acuite, all’interno dei blog con molta cassa di risonanza ci sono persone sotto pseudonimi esterni alla città, che creano trambusto, danno fuoco alle polveri. La città è questa, bisogna fare da noi, senza avere pretese, lo sport può essere un rilancio sociale, il senese deve capire che la città è cambiata”.