Inizia tra tre giorni la nuova pedonalizzazione nella Y storica
Conto alla rovescia per l’introduzione della pedonalizzazione totale della Y storica, quella formata da via di Città, Banchi di Sopra e Banchi di Sotto.
Commercianti e albergatori hanno provato a far sentire le loro ragioni ma con pochi risultati. Chi possiede negozi critica gli orari di consegna delle merci, che andranno dalle 6 alle 9,30, molto lontani da quelli di apertura, costringendo a pagare straordinari mattutini ai dipendenti.
Gli albergatori criticano l’impossibilità da parte dei clienti di poter raggiungere le strutture per lo scarico e carico dei bagagli con mezzi autorizzati o con taxi.
Ma la cosa che stupisce è che sono gli stessi consiglieri della maggioranza a criticare scelte e decisioni e a suggerire nuove modifiche.
L’interrogazione di Petti e Vigni
Da Rita Petti e Simone Vigni (entrambi Pd) arriva un’interrogazione orale urgente che critica le recenti dichiarazioni del sindaco in merito a modifiche delle regole della pedonalizzazione.
I due consiglieri “interrogano il sindaco e la Giunta per conoscere il metodo di cui hanno dichiarato di volersi avvalere per “correggere” il Piano della mobilità recentemente approvato da questo Consiglio Comunale”.
Petti e Vigni spiegano che “nel Consiglio Comunale del 2 agosto 2016 è stata approvata la deliberazione n. 196 avente come oggetto “Zona a traffico limitato. Modifiche alla circolazione nella “Y” storica”; nella suddetta deliberazione si individua “il giorno 30 settembre 2016” come “data ultima per l’avvio della nuova regolamentazione””.
Quindi si chiedono il motivo per il quale il 24 settembre, dopo un incontro con le associazioni di categoria, il sindaco abbia parlato di “incontro proficuo (…) abbiamo condiviso un metodo di lavoro per meglio operare insieme nel futuro”, Sono grato a Confcommercio perché l’incontro (…) ha permesso di individuare due correttivi sulla pedonalizzazione di recente approvata dal Consiglio Comunale” ; “Importante poi – è l’altro aspetto di grande attenzione – recuperare, specie nei temi di così forte impatto sulle gestioni delle attività economiche, un livello di concertazione che eviti l’adozione di provvedimenti da parte del Consiglio Comunale senza una compiuta analisi dei loro effetti”.
Proseguono Rita Petti e Simone Vigni: “Rilevato che la “compiuta analisi degli effetti dei provvedimenti” è facoltà di ogni singolo consigliere ma dovere degli uffici preposti, degli assessori delegati e del signor Sindaco; che ogni singolo consigliere si assume votando, in quanto delegato dalla collettività e di essa rappresentante, l’onere e la responsabilità in solido di ciò che approva, rafforzando gli atti della Giunta; che la regia della Giunta e l’armonizzazione degli atti degli assessorati coerenti con gli indirizzi programmatici, è di responsabilità del signor Sindaco; che alcuni assessorati tendono a snellire l’iter operativo valutando frequentemente pletorico l’apporto del Consiglio
Comunale; per contrappasso, all’occorrenza, viene attribuita in modo esclusivo al Consiglio Comunale la responsabilità di alcuni atti “di non immediata apprezzabilità”;
chiedono al signor sindaco:
come intende procedere per sottoporre all’approvazione del Consiglio Comunale atti frutto di un’analisi compiuta e di un confronto e una concertazione con la collettività rappresentata da tutte le sue componenti coinvolte e portatrici di interesse; se intende revisionare il piano della mobilità e, conseguentemente, qual è il metodo che intende adottare per la revisione di quanto approvato e in particolare nella pedonalizzazione della Y storica”.
I suggerimenti di Gianni Porcellotti, Stefania Bufalini e Federico Nesi
I tre consiglieri, anche loro del Pd, temono che le deroghe possano creare problemi per i controlli (“scelta molto delicata in quanto, aprire le maglie per casi particolari, presuppone un capillare controllo da parte della Polizia Municipale, controlli peraltro spesso difficili da gestire come nei confronti dei ciclisti che non rispettano i corretti sensi di circolazione all’intero della ZTL o come nel caso delle tante auto di turisti parcheggiate negli spazi dedicati ai residenti”). e ritengono “che potrebbero emergere altre necessità e richieste come ad esempio quelle di persone che devono recarsi presso negozi per acquisti senza la possibilità di chiamare il servizio taxi”.
Per questo propongono “di promuovere l’utilizzo di piccoli mezzi elettrici, già utilizzati in altre città, adatti al trasporto di bagagli pesanti dalle aree di sosta dei taxi fino alle attività ricettive che potrebbero essere impiegati anche per altre esigenze come nel caso di persone che effettuano acquisti pesanti in negozi del centro o altre esigenze per domiciliati”.
“In conclusione – dicono – non ci convince in pieno il fatto di procedere con scelte puntuali relativamente alla mobilità cittadina, in assenza di quel Piano della Mobilità che anche per gli indirizzi adottati in consiglio Comunale, rappresenterebbe l’unico grande atto di pianificazione con una visione d’insieme del problema, in grado di analizzare l’insieme delle criticità, fare una seria analisi sulla qualità dell’aria, sui rapporti di mobilità con i comuni contermini e sulle funzioni”.