Capitani: “Il Piano strutturale è uno strumento strategico di competenza del governo cittadino”

Il vicesindaco e assessore all’urbanistica ha risposto all’interrogazione presentata dal consigliere comunale Alessandro Masi (Pd)

Di Redazione | 28 Settembre 2024 alle 12:02

Capitani: “Il Piano strutturale è uno strumento strategico di competenza del governo cittadino”

La redazione e i tempi del nuovo Piano Strutturale sono state oggetto dell’interrogazione del consigliere comunale Alessandro Masi (Pd), durante la seduta del Consiglio Comunale di oggi, giovedì 26 settembre. “Il nuovo Piano Strutturale – ha risposto all’atto il vicesindaco e assessore all’urbanistica Michele Capitani – sarà redatto dal personale interno dell’ufficio Urbanistica, nelle persone del dirigente Paolo Giuliani e del funzionario tecnico direttivo Marco Vannocci, che saranno coadiuvati da tecnici professionisti esterni esperti nella materia urbanistica (architetti pianificatori, ingegneri idraulici, geologi, agronomi), i quali forniranno l’adeguato supporto per la formazione del nuovo strumento urbanistico”.

“I componenti della squadra – ha aggiunto – sono già stati individuati ed è in corso la formalizzazione di alcuni incarichi ancora da assegnare, che trovano completa copertura finanziaria nei capitoli di bilancio. Al momento è stato ultimato l’aggiornamento della schedatura degli edifici del patrimonio immobiliare esistente in zona agricola, la verifica del quadro conoscitivo della cartografia del vigente Piano strutturale e degli studi geologi ed idraulici dei quali si rende necessario l’aggiornamento e la prima fase del processo di informazione e di partecipazione (svolto nella primavera dello scorso anno). E ’in corso la redazione del documento preliminare di Valutazione Ambientale Strategica”.

Presumibilmente non sarà possibile – ha spiegato ancora – rispettare la scadenza del termine di approvazione fissato per il 29 gennaio 2025 e pertanto, da tale data, entreranno in vigore le norme di salvaguardia che non consentiranno il rilascio di alcune tipologie di ‘Permessi di Costruire’, oltre agli interventi di demolizione e ricostruzione di edifici esistenti eseguiti con contestuale incremento di volumetria complessiva. In buona sostanza gli interventi non consentiti saranno solo quelli di nuove costruzioni delle aree di trasformazione e quelli pertinenziali con aumento di volumetria per oltre il venti per cento di quella esistente, l’installazione di manufatti per l’agricoltura amatoriale, gli interventi di ristrutturazione urbanistica (che comunque non sono previsti nel vigente Piano Operativo). Il Piano Strutturale non ha scadenza, dal 29 gennaio prossimo entrano in vigore le norme di salvaguardia per limitare gli interventi edilizi. Il Piano Operativo invece ha scadenza quinquennale, prevista per la fine del mese di novembre 2026. Un tempo, alla sua scadenza sarebbero decadute solo le previsioni soggette a pianificazione attuativa, ora invece decadranno anche le previsioni soggette a intervento diretto convenzionato, quindi tutte le previsioni delle aree di trasformazione”.

A tale proposito – ha proseguito Capitani – comunque sicuramente è singolare puntare il dito sull’introduzione delle norme di salvaguardia, quando il precedente strumento urbanistico, allora denominato Regolamento Urbanistico, è stato approvato con il Sindaco Maurizio Cenni del 2011 e soltanto la precedente amministrazione nel 2021 ha redatto il nuovo piano, dopo che la città era stata lasciata per cinque anni senza l’importante strumento di governo del territorio e con un tempo veramente significativo, e non parliamo di mesi, in cui sono entrate in vigore le norme di salvaguardia”.

Da una parte si richiede di far presto, e dall’altra di intervenire nelle scelte – ha sostenuto il vicesindaco – che non spettano all’opposizione, ma all’organo di governo, avvero la giunta comunale che ha competenza nell’avvio del procedimento e dell’eventuale integrazione del nuovo Piano strutturale, strumento prettamente legato agli indirizzi strategici. Nel caso specifico si è tenuto anche conto di quanto inserito nel programma di mandato del Sindaco”.

Il tavolo con gli ordini – ha concluso l’assessore – non è una novità, ma è stato un rinnovo di un accordo già previsto con la precedente amministrazione: ha come finalità quella di affrontare problematiche di carattere specialistico destinato a favorire la migliore interlocuzione e integrazione con le istituzioni nell’interesse generale della collettività. Al tavolo con gli Ordini siede l’amministrazione poiché alla stessa è affidato il compito di determinare indirizzi sulle scelte e sulle decisioni strategiche per la città di Siena”.

Il consigliere comunale Alessandro Masi (Pd) si è dichiarato insoddisfatto della risposta dell’assessore: “Rispetto a quanto aveva dichiarato l’anno scorso, con la sua risposta di oggi è stato chiarito che il Piano strutturale entrerà con certezza in salvaguardia nel 2025, oltre alla portata di quest’ultima, insieme alle conseguenze che accompagneranno la scadenza del piano operativo nel successivo 2026. Questi passaggi avranno un impatto notevole per i cittadini, le imprese e i professionisti. Quest’interrogazione penso sia stata utile per fare chiarezza sul quadro della situazione, che non è quello che è stato prospettato questa mattina in risposta all’interrogazione urgente su Beko, nella quale il vicesindaco aveva parlato con certezza di una nuova strategia necessaria per la città. Le procedure del Piano strutturale e del nuovo Piano operativo avranno invece dei tempi lunghi, anni. Quindi mi ritengo insoddisfatto, non tanto sui tempi che so bene essere necessari per queste procedure, ma per come questa amministrazione li racconta facili, mentre sono difficili. Inoltre, vorrei ricordare alla giunta che è il Consiglio Comunale che adotta e approva il piano strutturale e il piano operativo, e che occorrerebbe coinvolgerlo nei vari stati di avanzamento delle elaborazioni dei piani. Un atto importante come l’integrazione dell’avvio del procedimento sul Piano strutturale lo abbiamo appreso solo dalle delibere della giunta comunale; ebbene, credo sarebbe stato giusto che almeno la Commissione assetto del territorio fosse stata preventivamente coinvolta. Un maggior confronto fra la giunta e almeno la Commissione consiliare, dove oltretutto siede anche la propria maggioranza di governo, garantirebbe alla giunta stessa scelte maggiormente condivise, e di andare più spediti alla meta della approvazione dei nuovi strumenti urbanistici, di cui ha bisogno la città”.



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