Sit in stamattina di fronte al Piccolomini di Siena al quale hanno preso parte numerosi studenti e professori, dopo i fatti accaduti durante la manifestazione pro Palestina venerdì scorso a Pisa e Firenze. “Chiunque deve essere libero di manifestare il proprio pensiero”, “Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente”, “Manganelli = fallimenti”, “Dialogo, Libertà, Democrazia”, il testo di alcuni degli striscioni esposti dai ragazzi.
“Oggi siamo qui a perchè in quanto studenti ci siamo sentiti chiamati in causa – spiega il rappresentante d’istituto del Liceo Piccolomini -, perchè non è accettabile quanto accaduto a Pisa e a Firenze. La violenza per sopprimere un pensiero è davvero un atto vile, queste cose si dovrebbero sostenere e non far morire sul nascere. Ci siamo sentiti tutti minacciati, perchè come è successo a Pisa e Firenze poteva succedere a Siena. Quella manifestazione doveva essere magari contenuta se fosse andata oltre ai limiti, ma non certo nel modo in cui è stato fatto, con una violenza gratuita ingiustificabile. Fa impressione vedere persone che dovrebbero garantire la nostra sicurezza rincorrere e manganellare dei miei coetanei, per una manifestazione anche se non autorizzata, è una cosa inammissibile”.
“Quello che è successo interroga tutti, sia nel ruolo di educatori sia in quello di studenti – dice il dirigente scolastico dell’Istituto Federico Frati – e provoca disagio, preoccupazione e sconcerto. Se chi doveva indicare il limite da mantenere poi lo perde, si genera il disagio che i ragazzi vogliono manifestare in questo momento”.
“I ragazzi che sono stati inseguiti e manganellati dalla Polizia potevano essere i nostri studenti ed è per questo che siamo qui a far sentire la nostra voce – aggiunge Daniele Lovetere docente del Liceo delle Scienze Umane -. Crediamo che quello che è successo sia molto grave, c’è stata una sproporzione assoluta nella reazione della Polizia nei confronti di una manifestazione pacifica”.
A ritrovarsi nel cortile interno della scuola anche gli studenti e alcuni professori del Liceo Galileo Galilei (IL VIDEO). Un momento per riflettere, per esprimere il proprio pensiero e il proprio disappunto rispetto a quanto accaduto a Firenze e Pisa. I 18 studenti feriti, e le immagini e i video dei manganelli dei poliziotti circolate da subito online hanno suscitato malumori in molte scuole d’Italia e anche al Galilei gli studenti e i docenti si sono voluti ritrovare insieme in luogo condiviso della scuola, e nonostante la pioggia la partecipazione è stata notevole.