Caso Beko Siena, il sindaco Fabio: "Inviata al Ministro richiesta per incontro urgente”

"Non più procrastinabile ottenere chiarimenti sul destino della produzione nazionale e in particolare dello stabilimento di Siena. Lettere sottoscritta anche dal consigliere del Presidente della Regione Toscana per il lavoro e le crisi aziendali, Valerio Fabiani, dal Presidente della Provincia, Agnese Carletti, e dai sindacati

Di Redazione | 11 Ottobre 2024 alle 16:35

“Per quanto riguarda Beko anche rispetto al mandato conferito dal Consiglio Comunale con l’approvazione unanime di una mozione, ho firmato la lettera congiunta sottoscritta anche dal consigliere del Presidente della Regione Toscana per il lavoro e le crisi aziendali, Valerio Fabiani, dal Presidente della Provincia, Agnese Carletti, e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali”. Così il sindaco di Siena ha aggiornato sulle mosse legate alla questione dei lavoratori dello stabilimento senese Beko ex Whirlpool, alle prese da tempo con una grave situazione di incertezza e crisi.

“Chiediamo al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e al Sottosegretario Fausta Bergamotto, rispetto all’annunciata riconvocazione del tavolo nazionale per Beko Europe, la formalizzazione urgente di tale convocazione nel più breve tempo possibile, anche considerando quanto era stato concordato per un doveroso aggiornamento sulla vicenda, prima della presentazione del piano industriale – prosegue il sindaco – lo spirito di tale richiesta, come si legge nella comunicazione congiuntaè di consentire un proficuo e aperto confronto sulle prospettive di Beko in Italia e anche in Toscana, non essendo accettabile una comunicazione unilaterale da parte aziendale tanto più che, al momento, non sono state fornite le garanzie minime e fondamentali sull’importante operazione di acquisizione/integrazione di Whirlpool con Beko in merito alla salvaguardia delle attività e dei livelli occupazionali. Come abbiamo costantemente segnalato, non appare più procrastinabile ottenere chiarimenti sul destino della produzione nazionale e in particolare dello stabilimento di Siena”.



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