Caso David Rossi, al via le nuove perizie: tutti i quesiti a cui si cercherà di dare risposta

La Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di David Rossi ha affidato le nuove perizie ai Carabinieri, sia informatiche che di ricostruzione dell'accaduto mediante innovativi software

Di Redazione | 26 Novembre 2021 alle 13:24

Caso David Rossi, al via le nuove perizie: tutti i quesiti a cui si cercherà di dare risposta

La Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di David Rossi ha concordato di affidare al Reparto Investigazioni Scientifiche di Roma del Ra.C.I.S. (con facoltà di avvalersi della collaborazione di enti esterni) 49 quesiti, tra i quali – grazie al supporto tecnico del dipartimento d’ingegneria meccanica e aerospaziale dell’università “La Sapienza” di Roma – la ricostruzione, mediante l’impiego di un manichino antropomorfo virtuale, della precipitazione del dott. David Rossi, nonché l’esecuzione, anche attraverso l’analisi dei video disponibili, di una serie di accertamenti riguardanti la sua morte.

Per non lasciare inesplorata alcuna delle ipotesi, a dimostrazione della serietà del lavoro della commissione, aperta a qualsiasi risposta dovesse emergere da questi accertamenti, il Ris, attraverso l’uso del manichino, dovrà ipotizzare che il dott. Rossi sia stato reso incosciente, anche in modo non violento, prima della precipitazione, simulando che sia stato afferrato da due soggetti, in modo da sollevarne il corpo “inanimato”, per farlo precipitare dalla finestra, verificando che la dinamica sia compatibile con tutti gli elementi accertati dalla scientifica in seguito alla morte del dott. Rossi. Allo stesso modo, il Ris dovrà simulare la posa di un piede del manichino antropomorfo sul condizionatore come avrebbe potuto fare il Rossi nell’atto preparatorio alla precipitazione volontaria, riproducendo le medesime condizioni (risma di carta sul lato sinistro del condizionatore) presenti la sera del 6 marzo 2013 e verificando la compatibilità con un gesto anticonservativo.

I carabinieri del Ris, attraverso un’attenta analisi dei video e del materiale fotografico che ritraggono la stanza del Rossi dopo l’evento, dovranno tra le altre cose anche descrivere con esattezza la posizione nel cestino dei bigliettini che avrebbero dovuto indicare la volontà suicidaria. E’ necessario sapere quali e quanti fogli si vedono con scritte, indicando su quale tipo di foglio compaiano. Bisognerà inoltre verificare la presenza della penna con la quale sono stati scritti e capire se questi bigliettini erano solo strappati o anche accartocciati.

Il Ris dovrà capire se nella stanza (sempre dal video del Marini) vi erano presenti del nastro adesivo e delle lamette. Attraverso un’attenta analisi dei video e del materiale fotografico che ritraggono la stanza del Rossi dopo l’evento, bisognerà comparare gli oggetti nell’ufficio ripresi nel video del poliziotto Marini con gli oggetti descritti sia nei verbali, sia nel video e nei rilievi fotografici successivamente ripresi dalla Polizia Scientifica pure intervenuta la sera stessa dell’evento, nonché con gli oggetti ripresi in fase di dissequestro dell’ufficio, verificando e descrivendo tutti gli oggetti prima presenti e poi rimossi o spostati rispetto alla originaria posizione e tutti gli oggetti originariamente NON presenti ma poi rinvenuti. E’ molto importante la comparazione degli oggetti presenti intorno al corpo del Rossi, secondo i verbali, con quelli rinvenibili attraverso approfondita disamina del video del sovrintendente Marini che riprende il corpo affacciandosi alla finestra dell’ufficio del Rossi. E’ richiesta un’approfondita analisi degli oggetti intorno al corpo del Rossi come ripresi dal video originale così come bisognerà descrivere le caratteristiche fisiche dell’uomo che entra nel vicolo alle 20.27, analizzando le immagini del parabrezza del furgoncino presente la sera del 6 marzo 2013 nel vicolo Monte Pio.

La comparazione dei video disponibili in atti sarà necessaria per descrivere lo stato dei vestiti del dott. Rossi durante la caduta e durante la permanenza a terra, verificando se durante la caduta e poi a terra al polso sinistro il dott. Rossi avesse l’orologio. Di conseguenza dovrà essere accertato se il video ritraente la caduta sia stato in qualche modo artefatto in particolare con riferimento alle figure delle persone in fondo al vicolo e all’uomo che entra nel video, individuando l’ora esatta in cui venne girato il filmato su dispositivo mobile dal Sov. Marini Livio, anche attraverso la rilevazione dell’orario indicato nell’apparecchio di telefonia fisso posto sulla scrivania del Rossi ed “immortalato” nel video medesimo.

L’Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, ha inoltre concordato di affidare al Reparto Tecnologie Informatiche del Ra.C.I.S. una serie di accertamenti informatici sul Pc del dott. Rossi, tra i quali:
– accertare il tempo di utilizzo del pc e l’esatta attività svolta dal pc del Rossi il giorno 6 marzo (studio della copia forense dell’hard disk);
– verificare il grado di approfondimento delle analisi svolte sui supporti informatici sequestrati al dott. Rossi (pc, pennette usb, cellulari);
– accertare se siano state fatte analisi dei dati cancellati; vista la presenza di profilo linkedin (ancora attualmente esistente), profilo facebook (chiuso dal fratello Ranieri), di metodi di pagamento paypal (riferito in audizione Tognazzi), di facetime e account apple, si richiede di verificare quali indirizzi di posta elettronica avesse nella disponibilità il Rossi, in base ai dati contenuti nei pc in uso (client di posta, webmail, ecc.). Ove ancora possibile si chiede di estrarne il contenuto;
– descrivere le immagini forensi di tutti i dispositivi nella disponibilità del dott. Rossi, dall’analisi dell’agenda di outlook e della rubrica telefonica;
– individuare a chi corrispondano i numeri telefonici sotto nomi di fantasia, es. a chi corrisponda l’utenza con nome “bin laden”;
– verificare da quale dispositivo sia stata formata ed inviata la mail con oggetto “HELP!” e come contenuto la presunta dichiarazione dell’intenzione dell’imminente suicidio del Rossi, indirizzata a Viola, e riferire tutte le informazioni relative alla mail medesima;
– con riguardo al video della precipitazione, riferire se all’epoca fosse possibile prelevare i dati dal dispositivo in maniera sicura senza modifica di metadati e se è stata corretta la procedura di prelievo applicata, in particolare, illustrando le ragioni per cui non sia stata adottata una copia forense dei supporti informatici.

L’Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, ha, infine, concordato di affidare al Reparto Indagini Tecniche del Ros una serie di accertamenti su tutti i tabulati e le utenze telefoniche dei soggetti che in un modo o nell’altro abbiano avuto a che fare con le circostanze dirette o indirette della morte del dott. Rossi. Per quanto riguarda le tempistiche, vista la complessità delle indagini, potrebbero volerci dai 3 ai 6 mesi per dare risposta a tutti i quesiti.



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