Caso David Rossi, nasce la seconda Commissione Parlamentare d'Inchiesta

Voto unanime alla Camera. "Il lavoro si chiude quando il lavoro è svolto", ha detto prima della votazione Walter Rizzetto (Fratelli d'Italia). 

Di Simona Sassetti | 22 Marzo 2023 alle 19:36

A dieci anni dalla tragica morte di David Rossi, il capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena, il parlamento ha istituito una seconda commissione d’inchiesta per capire se si è trattato, davvero, di un suicidio o se, al contrario, il manager di Mps è stato ucciso, o istigato al suicidio. Si è svolto questo pomeriggio, infatti, alla Camera il voto finale: 233 favorevoli su 233 votanti. “Il lavoro si chiude quando il lavoro è svolto”, ha detto prima della votazione Walter Rizzetto (Fratelli d’Italia), presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, primo firmatario della proposta per l’Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi.

“Reputo doveroso ricercare la verità sulla morte di David Rossi. È proprio in nome di questa verità che Fratelli d’Italia, anche in questa legislatura, ha ritenuto necessario presentare una proposta per istituire una nuova Commissione d’inchiesta, che consenta di svolgere ulteriori accertamenti e iniziative essenziali per arricchire, in maniera significativa, il quadro probatorio a compimento di un lavoro che si propone di rendere giustizia alla famiglia di David Rossi con la ricerca della verità sulla sua drammatica morte avvenuta il 6 marzo del 2013- ha affermato Rizzetto, che già nella precedente legislatura aveva proposto ed ottenuto, nel 2021, l’istituzione di una Commissione d’inchiesta, che purtroppo dopo 14 mesi di attività ha dovuto interrompere i lavori a causa della prematura fine della legislatura. “I lavori della precedente Commissione – evidenzia  -, hanno fornito indubbiamente elementi importanti e utili, per fare chiarezza sul caso. È stata condotta un’intensa attività per ricostruire i fatti, le cause e i motivi che portarono alla morte di Rossi: acquisizioni documentali, sopralluoghi, audizioni, missioni, interventi di natura tecnica, riunioni pubbliche e secretate. La chiusura anticipata della scorsa legislatura è avvenuta nel momento di più elevata intensità dei lavori della Commissione”.

“Molte sono le gravi anomalie – precisa il deputato di Fratelli d’Italia – che hanno segnato le indagini degli inquirenti. Dalle audizioni rese alla Commissione d’inchiesta è emerso che i Pm di Siena avevano inquinato la scena del luogo di indagine. Lo scorso 14 marzo, i Pm di Genova hanno chiesto l’archiviazione per i tre magistrati di Siena titolari del fascicolo sulla morte di David Rossi, sebbene nella stessa richiesta di archiviazione venga confermato che i magistrati indagati hanno manomesso la scena del luogo di indagine e taciuto sulle operazioni svolte. Abbiamo la definitiva conferma che le indagini della procura di Siena sono state condotte in modo indegno. Oggi il Parlamento deve continuare a fare la sua parte, svolgendo tutte le iniziative che gli sono proprie, affinché venga escluso che questo caso diventi uno dei tanti misteri giudiziari italiani”.

“La famiglia di David Rossi, con tenacia e coraggio, sono anni che si batte affinché venga fatta definitivamente luce sulla morte di un marito, di un padre, di un fratello. Invece sta assistendo a indegne vicende giudiziarie – conclude Rizzetto- . Noi siamo convintamente al fianco di questa famiglia. Lo scenario che si è delineato, anche rispetto a quest’ultimo procedimento in capo alla Procura di Genova, ci fa essere ancora più certi della necessità che il Parlamento debba approvare l’istituzione di una nuova Commissione di inchiesta per dare seguito e portare a termine un proficuo e importante lavoro di indagine su una morte attorno alla quale continuano ad esistere dubbi e interrogativi sulle responsabilità. Anche e soprattutto a causa di indagini giudiziarie che hanno ostacolato, se non impedito, la ricerca della verità”.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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