La Procura di Siena ha chiesto le condanne per i cinque soggetti finiti sotto accusa nel filone collaterale del caso dell’omicidio di largo Sassetta, che ha visto vittima la signora Annamaria Burrini, uccisa e rapinata nella sua abitazione. Un efferato delitto per cui sono a giudizio due ucraini, zio di 40 anni e la nipote di 26, accusati di omicidio premeditato e rapina e per i quali è stato chiesto l’ergastolo, con la decisione attesa lunedì 17 giugno.
Oggi in aula le discussioni delle varie posizioni. Nel procedimento costola sono coinvolti nuovamente i due ucraini imputati nell’altro processo, questa volta per tentata rapina, in relazione a un altro episodio, ovvero un precedente tentativo a danno della Burrini ad agosto, prima del fatto di sangue, quando provarono, secondo l’accusa, a metterla ko con un lassativo. Col rito abbreviato è stato chiesto 1 anno e 10 mesi per lo zio e una pena di poco superiore per la nipote, cui si contesta anche la ricettazione.
Gli altri soggetti sono il coinquilino della Burrini, considerato la mente del colpo (e per questo accusato di rapina in concorso e anche di un furto da oltre 20mila euro alla signora) e per cui sono stati chiesti 4 anni col patteggiamento, cui è stato prestato consenso dal pm, da espiare ai domiciliari. Quattro anni, chiesti con l’abbreviato, anche per l’ex compagno della giovane ucraina, accusato di concorso in rapina e per la ricettazione della famosa collana ritrovata dopo mesi in una zuccheriera di una casa a San Miniato.
Infine chiesti 1 anno e 4 mesi anche per la madre dello zio, che viene accusata di ricettazione. Le decisioni del gup arriveranno ad inizio luglio, dopo la discussione della difesa dello zio.