Riti abbreviati e un patteggiamento. Sono le richieste al gup avanzate dalle difese dei soggetti finiti sotto accusa nel filone costola del caso dell’omicidio di largo Sassetta, che ha visto vittima la signora Annamaria Burrini, uccisa e rapinata nella sua abitazione. Un brutale delitto per cui sono a giudizio due ucraini, zio di 40 anni e la nipote di 26, accusati di omicidio premeditato e rapina.
I due stranieri sono imputati anche in questo secondo processo, attualmente in udienza preliminare davanti al gup Sonia Caravelli, per tentata rapina, in relazione a un altro episodio, ovvero un precedente tentativo a danno della Burrini di alcuni mesi prima del fatto di sangue, quando provarono, secondo l’accusa, a metterla ko con un lassativo. Per la rapina invece finita in tragedia, in concorso, sotto accusa sono il compagno della giovane ucraina e il coinquilino italiano della signora. Che è accusato anche di furto in quanto avrebbe sottratto alla padrona di casa oltre 20mila euro, facendo ricadere la colpa su un’altra coinquilina che è stata poi allontanata. A vario titolo poi, alla ucraina e alla mamma dello zio, si contesta anche la ricettazione.
Tutti hanno chiesto il rito abbreviato, mentre la difesa dell’inquilino italiano, di patteggiare a 4 anni. A fine marzo il giudice discuterà gli abbreviati e deciderà se accogliere la proposta di pena concordata tra le parti.
