Le due torri del Castello di Montarrenti emergono dal culmine di una piccolo rilievo della montagnola senese che domina le due grandi valli dell’Elsa e dell’alto Merse e i percorsi viari che univano le colline metallifere con la città di Siena. E’ una struttura importante come collocazione e valore ancora ben conservata grazie ad un intervento conservativo della Provincia di Siena nel recente passato. I volumi ancora presenti offrono una molteplicità di usi a partire dalla torre principale suddivisa in stanze con i relativi servizi.
In uno di questi stabili ha sede l’Osservatorio astronomico provinciale, gestito dall’Unione Astrofili Senesi e funzionante stabilmente, e in un altro una delle sedi della sezione senese del C.A.I. (Club Alpino Italiano). Il progetto “Castello e Comunità” del Comune di Sovicille che si propone di acquisirne la gestione, è partito con una giornata interamente dedicata ad un percorso partecipativo organizzato con Cittadinanza attiva nazionale e in collaborazione con l’Università degli Studi di Siena e l’Università per Stranieri. Molti i partecipanti che hanno vissuto questa prima parte del processo di acquisizione. L’idea che guida la proposta avanzata dal sindaco Giuseppe Gugliotti prevede, infatti, un coinvolgimento di tutta la popolazione che si faccia carico di un obiettivo e della tutela di un bene patrimonio della comunità. “ E’ una sfida culturale e sociale – ha affermato il sindaco Giuseppe Gugliotti – in cui la consapevolezza della comunità deve essere il motore e il sostegno strategico. Si tratta di scegliere insieme le attività, a partire dalle vocazioni del luogo, coniugando innovazione, qualità’ e compatibilità economica sostenibile. Siamo convinti che cultura, natura e bellezza possano e debbano essere motori di sviluppo.”
I temi e le opportunità che una struttura del genere offre sono palesi e vanno dall’usare lo spazio per attività culturali (teatrali, musicali) e per momenti di incontro fra Associazioni di volontariato e per iniziative di carattere sociale e educativo (come, ad esempio campi solari); far diventare il castello il punto di riferimento per l’attività escursionistica e di scoperta del territorio e promuovere la struttura come luogo per eventi, come i matrimoni o altre feste; far ripartire gli scavi archeologici avviati negli anni 80 e in collaborazione con l’Università degli Studi di Siena e dell’Università per Stranieri progettare un percorso museale multimediale che sia testimonianza scientifica e veicolo divulgativo e, infine, ripristinare l’uso dei terreni agricoli e boschivi di quasi 50 ha.