Il Comune di Castelnuovo Berardenga aderisce a “Spazio Sicuro”, il Centro di ascolto e di prima accoglienza per persone LGBTQIA+* presentato nei giorni scorsi, con uno sportello che sarà aperto tutti i mercoledì, dalle ore 17 alle 19, presso la sede distaccata dell’Ufficio Anagrafe a Quercegrossa, all’interno del plesso scolastico in via Tarantelli 1/A. “Spazio Sicuro” è nato da un progetto di Arcigay Siena – Movimento Pansessuale con il sostegno di UNAR, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali – A Difesa delle Differenze, e con la collaborazione della Provincia di Siena e dei 5 Comuni aderenti alla Rete RE.A.DY: Abbadia San Salvatore, Castiglione d’Orcia, Castelnuovo Berardenga, Murlo e Pienza.
Il Centro “Spazio Sicuro” avrà la sua sede centrale presso Arcigay Siena – negli spazi della Corte dei Miracoli in via Roma 56 che saranno inaugurati domani, venerdì 15 luglio – e sei sportelli satellite nei Comuni della provincia coinvolti nel progetto, che saranno aperti un giorno a settimana. In ogni sportello saranno presenti operatori e operatrici formati dal Gruppo Nazionale Formazione di Arcigay che faranno riferimento a psicologi, counselor, medici, avvocati e mediatori culturali per rispondere alle richieste delle persone che si rivolgeranno a “Spazio Sicuro”. Per usufruire del servizio, non occorre prenotazione e appuntamento ed è sufficiente scrivere a [email protected] oppure contattare il numero 345-0458870, attivo anche quando la sede centrale e gli sportelli sono chiusi.
“Il Comune di Castelnuovo Berardenga – afferma Martina Borgogni, assessora alle politiche di genere – è orgoglioso di far parte del progetto che ha portato all’apertura del Centro ‘Spazio sicuro’. Un risultato importante che ci permette di continuare a costruire una comunità accogliente, democratica e capace di porsi come vero e proprio supporto per le persone LGBTQIA+* che ne hanno bisogno, dando loro un aiuto concreto con gli operatori e le operatrici presenti anche nello sportello di Castelnuovo Berardenga e in costante contatto con psicologi, counselor, medici, avvocati e mediatori culturali coinvolti nel progetto. Siamo sempre più convinti – aggiunge Borgogni – che far parte della Rete RE.A.DY sia un importante valore aggiunto per il Comune e ci auguriamo che presto tutti i Comuni della provincia ne entrino a far parte per lavorare insieme e sensibilizzare sempre di più tutte le persone sui temi LGBTQIA+* e sul contrasto all’omo-lesbo-bi-trans-a-fobia”.