Si allontana la possibilità della lista dei grandi debitori
Mps aggiusta gli ultimi dettagli del nuovo piano industriale, quello che, insieme al ministero dell’Economia, dovra’ presentare a Commissione europea e Bce.
Il confronto dovrebbe iniziare nella seconda meta’ di questo mese, quindi con un lieve slittamento rispetto a quanto annunciato dall’ad di Montepaschi Marco Morelli, che aveva parlato dell’inizio di febbraio. I tempi sono comunque stretti.
Per questo il cda e’ tornato a riunirsi a Milano: il board ha fatto un punto della situazione sull’avanzamento dei lavori. Il nuovo piano industriale deve tener conto dei riflessi dell’intervento pubblico. Il primo passo e’ stato sulla liquidita’, che ha permesso alla banca di emettere bond garantiti dallo Stato per 7 miliardi. Grazie alla ‘copertura’ pubblica, a quei titoli l’agenzia Dbrs ha assegnato rating e tendenza “allineati a quelli della Repubblica italiana”.
Con un investimento da 6,6 miliardi, poi, entro maggio il Governo salira’ al 70% del capitale di Mps.
Nonostante questo, Morelli e il presidente Alessandro Falciai hanno piu’ volte ripetuto che, nella sostanza, il piano che sara’ presentato a Bruxelles e Francoforte ricalchera’ quello approvato a ottobre, compresa la previsione di 2600 esuberi. Nel caso, spettera’ alle autorita’ europee chiedere di stringere di piu’ la corda.
Anche la strategia di cessione dei crediti deteriorati potrebbe essere simile a quella prevista a ottobre. Mps dovra’ pero’ fare i conti con l’uscita di scena di Atlante, che nel ‘vecchio piano’ si sarebbe dovuta accollare una fetta di sofferenze. Avendo in dote ormai solo 1,7 miliardi di euro, il fondo si e’ ora sfilato: un intervento “per ora” e’ escluso, ha detto l’ad di Quaestio, Paolo Petrignani.
Ecco che Siena ha cominciato a guardarsi attorno. Sono gia’ in corso contatti con altri soggetti, in particolare fondi, che potrebbero essere interessati ad acquistare almeno una quota delle sofferenze della banca. Montepaschi sta anche rivedendo gli accantonamenti, visto che negli ultimi mesi e’ peggiorata la ‘qualita”, piu’ che la quantita’, dei suoi crediti deteriorati.
Si allontana invece la possibilita’ che venga diffusa la lista dei ‘grandi debitori’ delle banche, come chiesto da diverse parti politiche. Un emendamento, ancora da approvare, del decreto salvarisparmio, prevede che il ministero dell’economia possa informare le Camere sul ‘profilo di rischio e merito di credito’ di chi abbia debiti consistenti “classificati in sofferenza”. La prossima settimana sara’ invece possibile conoscere lo stato di salute di Mps. Il 9 febbraio il Cda si riunira’ a Siena per varare il bilancio 2016.