Si avvicina il momento della decisione finale sulla centrale geotermica in Val di Paglia, la data segnata in rosso è quella del 16 Febbraio prossimo con la conferenza dei servizi conclusiva. Sembra sarà una lotta con il Comune di Abbadia San Salvatore e la Regione dalla parte della realizzazione mentre Sovrintendenza e molte associazioni ambientaliste e culturali fermamente contrarie. Le ragioni di questa ferma opposizione sono molte e Ecosistema Val d’Orcia, uno dei comitati più attivi che si è speso contro la centrale, ne indica alcuni: dall’impatto ambientale al rischio di frequenti terremoti, dalla possibile incidenza sulle sorgenti termali a possibili ripercussioni sulla salute dei cittadini.
“Questa centrale non è un manufatto con le sue pertinenze, ma sono 5mila metri quadrati, con 3 centrali e 17 pozzi – spiega Anna Bonsignori di Ecosistema Val d’Orcia – Qualsiasi tipo di intervento che conduca alla possibilità di alterare i fragili equilibri termali dovrà essere supportato da idonei studi idrogeologici che ne dimostrino la non incidenza in termini sia qualitativi che quantitativi”.
Non convincono a fondo gli studi della ARS presentati due giorni fa dalla Regione Toscana, i quali escludono rischi alla salute causati dall’attività geotermoelettrica, vista comunque una presenza di metalli pesanti come arsenico e tallio nelle acque sotterranee del comprensorio amiatino.
“I gas incondensabili sono un’altra delle criticità, così come il rischio sismico – prosegue – Non possono non coinvolgere e interessarsi a quelle che sono le situazioni di criticità che vanno poi a ripercuotersi su un’intera collettività”.