Chiedono soldi per finta associazione di sordomuti, denunciate due donne a Siena

Due giovani di nazionalità rumena con precedenti di truffe raccoglievano donazioni in via Banchi di Sopra: a scoprire il raggiro un sordomuto che ha chiamato la Polizia. Le due, fermate dagli agenti, sono state allontanate per 3 anni dalla città dal Questore

Di Redazione | 25 Settembre 2022 alle 11:00

Chiedono soldi per finta associazione di sordomuti, denunciate due donne a Siena

Fingevano di appartenere ad una fantomatica associazione di sordomuti, chiedendo soldi e truffando così i malcapitati cittadini: due donne sono state rintracciate a Siena dalla Polizia di Stato ed allontanate dal Questore. Nei giorni scorsi, alla Sala Operativa della Questura, sono state segnalate due giovani che, in via Banchi di Sopra, chiedevano denaro per conto di una finta associazione.

Gli agenti delle Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, giunti sul posto, hanno raccolto la testimonianza di un uomo che, insospettitosi, si era poco prima avvicinato alle due donne e, essendo egli sordomuto, si era subito reso conto del raggiro. L’uomo aveva capito che l’associazione di cui dicevano di far parte fosse finta anche dando uno sguardo ai moduli in loro possesso, che recavano un logo inesistente. A quel punto ha chiamato la Polizia di Stato cercando, nel frattempo, di sottrarre alle due la documentazione. Le donne, capendo di essere state scoperte, si sono allontanate velocemente, cercando di far perdere le proprie tracce.

Seguendo le indicazioni dell’uomo, i poliziotti le hanno rintracciate in via del Paradiso, ma nel frattempo le due si erano disfatte di tutta la documentazione utilizzata per ottenere con l’inganno le donazioni di denaro. Dagli accertamenti successivi è emerso che entrambe, rumene domiciliate a Montecatini, avevano numerosi precedenti per truffe, commesse anche in Toscana. Verificato, pertanto, che la loro presenza in città era motivata esclusivamente da intenti truffaldini, il Questore Milone ha adottato, nei loro confronti, la misura di prevenzione dell’allontanamento da Siena, con divieto di ritorno per tre anni.



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