Chiude la mensa dell'Officina Ferroviaria di Siena. Sei persone senza lavoro e i ferrovieri senza mensa

Di Redazione | 20 Gennaio 2018 alle 15:37

Chiude la mensa dell'Officina Ferroviaria di Siena. Sei persone senza lavoro e i ferrovieri senza mensa

I sindacati: “Chiediamo alle Ferrovie dello Stato e alle istituzioni di scongiurare questa chiusura ed alla azienda Gemeaz Elior di aprire un confronto serio sul lavoro”

Chiude la mensa dell’Officina Ferroviaria di Siena. Ad annunciarlo sono le organizzazioni sindacali FILCAMS CGIL e FILT CGIL.

“Ufficialmente chiude in maniera temporanea per problemi tecnici, – spiegano le sigle – ma in realtà temiamo che si compia un atto di chiusura definitiva che Ferrovie e Gemeaz Elior spa tentano di concretizzare ormai da molto tempo. Sei lavoratori e le loro famiglie potrebbero ritrovarsi con uno stipendio in meno ed il territorio, i ferrovieri ed i cittadini senza un servizio”. “La mensa ferroviaria di Siena – proseguono i sindacati – ha sempre offerto, a ferrovieri e non, pasti caldi di buona qualità a prezzi più che concorrenziali, almeno fino a quando Ferrovie e Gemeaz non hanno deciso di attuare una politica di risparmio che ha portato ad un peggioramento drammatico della qualità del servizio e dei prodotti, con il conseguente allontanamento dei tanti che quotidianamente mangiavano alla mensa”.

“Abbiamo sempre chiesto, sia alla committenza che all’azienda che eroga il servizio in appalto, – aggiungono FILCAMS e FILT – di operare per un miglioramento ed uno sviluppo di qualità prevedendo anche nuove convenzioni, ma non abbiamo mai trovato disponibilità alcuna. Oggi ci misuriamo con dei probabili licenziamenti che potevano e dovevano essere evitati, e con i ferrovieri che non avranno più un posto dove mangiare”. “Non sono più accettabili – concludono le organizzazioni sindacali – i peggioramenti delle condizioni di chi lavora in appalto e i licenziamenti creati dalla logica del risparmio. Chiediamo alle Ferrovie dello Stato e alle istituzioni di scongiurare questa chiusura ed alla azienda Gemeaz Elior di aprire un confronto serio sul lavoro, sulle condizioni di lavoro e sul servizio”.

 



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