Chiusi, Viterbo e Orvieto si candidano insieme a capitale della cultura 2018

Di Redazione | 27 Ottobre 2016 alle 17:05

Chiusi, Viterbo e Orvieto si candidano insieme a capitale della cultura 2018

Tra le ventuno città selezionate per capitale italiana della cultura 2018 vi è anche la candidatura dell’Etruria centrale

“Tra le ventuno città selezionate per capitale italiana della cultura 2018 vi è anche la candidatura dell’Etruria centrale, una candidatura da ‘città diffusa’, che vede tre punti di riferimento nelle rispettive regioni: Chiusi, Viterbo ed Orvieto”. Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale toscano, Eugenio Giani, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa in Sala Barile di Palazzo Panciatichi. “Al culmine della civiltà etrusca, nel quinto e sesto secolo avanti Cristo, gli etruschi operavano in dodici importanti città, a cavallo tra le regioni Toscana, Lazio e Umbria – ha ricordato il presidente – Chiusi è storicamente legata al nome di Porsenna, che ebbe nelle sue mani il destino di Roma. Una candidatura molto autorevole, che dal Consiglio regionale farò di tutto per sostenere”. “E’ un progetto molto innovativo nel settore della cultura. Noi siamo eletti dai cittadini non per amministrare lo status quo, ma per produrre innovazione – ha ribadito il consigliere regionale Stefano Scaramelli, che è stato sindaco di quella città – L’Etruria, con le sue colline, può essere la terza gamba dello sviluppo toscano, oltre l’area fiorentina e quella costiera”. La candidatura a Capitale diffusa della cultura nasce dalla consapevolezza che anche i centri minori, con uno sforzo di progettualità e fantasia, possono competere con i colossi del turismo internazionale se riescono ad aggregarsi in modo coordinato. “Siamo, insieme a Viterbo e Orvieto, il comune capofila del primo distretto turistico interregionale creato per la ricostruzione del perimetro dell’Etruria – ha sottolineato il sindaco di Chiusi, Juri Bettollini – Tre comuni diversi, anche dal punto di vista politico, provano a condividere il rilancio dei loro territori, che si basa sulla cultura, sull’identità. Un progetto che ha il sostegno anche di Vittorio Sgarbi”. “Appartenere ad un distretto turistico – ha aggiunto – garantisce agevolazioni fiscali, semplificazioni amministrative, opportunità promozionali e finanziarie. È stata Chiara Lanari, vicesindaco ed assessore alla cultura, a ripercorrere le tappe del lungo lavoro che ha permesso di raggiungere questo obbiettivo. Un lavoro iniziato quasi tre anni fa insieme ai comuni di San Casciano dei bagni, Sarteano e Montepulciano, che ha già ottenuto importanti riconoscimenti. Il progetto è stato presentato all’Expo delle idee di Milano, al Parlamento di Bruxelles, ed è stato oggetto di un accordo quadro con il ministro Stefania Giannini. “Il prossimo 4 novembre ci sarà la Conferenza di servizi, che dovrà gettare le basi della futura rete di distretto e la sua governance – ha annunciato Lanari – Quello che pochi anni fa sembrava un sogno, si è tradotto, per la prima volta nella storia, in una candidatura a tre città, legate dalla comune appartenenza etrusca. Una grande opportunità, non solo culturale, ma anche economico e produttivo”.



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