Chiusura Avi.Coop di Monteriggioni: solidarietà di FILCAMS e NIdiL CGIL Siena ai 200 lavoratori

La vicinanza di Filmcams e NIdiL che che auspica che "Amadori faccia un passo indietro e trovi nella proposta fatta dalla Regione Toscana la ragionevolezza per dare continuità produttiva ed occupazionale ad un territorio già in crisi"

Di Redazione | 14 Giugno 2024 alle 16:30

La FILCAMS CGIL di Siena esprime la sua solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori licenziati di Avi.Coop, azienda di Monteriggioni facente parte del Gruppo Amadori.

Avi.Coop, società del gruppo Amadori attiva da 30 anni nel comparto della carne di tacchino, ha comunicato alla Regione Toscana la chiusura del sito di Monteriggioni e di conseguenza il licenziamento di 200 lavoratori, l’80% avventizi, ovvero non avranno neppure accesso a forme di sostegno al reddito se non la disoccupazione agricola che comunque non potrà essere riscossa prima del 2025, per questo i sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil Siena, hanno proclamato per il 20 giugno uno sciopero e un presidio davanti alla sede Amadori di Cesena.

“Apprendiamo con estrema tristezza le notizie che ci giungono dopo l’incontro che si è svolto presso l’Unità di crisi della Regione Toscana. La chiusura del sito produttivo di Monteriggioni lascia a casa circa 200 persone tra lavoratrici e lavoratori. Una scelta gravissima, per un Gruppo che, a vedere almeno dai loro bilanci, è solido. Amadori fattura 1,7 miliardi con un utile netto pari a 67,5 milioni, non ha scuse per non trovare una soluzione nel riconvertire il sito produttivo di Monteriggioni così come loro proposto al tavolo regionale”.

“Un’azienda che mette alla porta 200 lavoratrici e lavoratori, per lo più avventizi, è un’impresa che non ha il minimo rispetto di chi fino ad oggi ha lavorato per far sì che il Gruppo diventasse una delle più grandi aziende di questo Paese”.

“Auspichiamo che Amadori faccia un passo indietro e trovi nella proposta fatta dalla Regione Toscana la ragionevolezza per dare continuità produttiva ed occupazionale ad un territorio già in crisi. Altrimenti la “parola di Amadori” è solo una pubblicità e per di più ingannevole!”.

Dall’inizio dell’anno i lavoratori hanno visto ridursi le ore di lavoro e i salari, senza percepire ammortizzatori sociali, in quanto non previsti dal contratto della cooperazione agricola. Amadori aveva giustificato i tagli parlando della “significativa contrazione della domanda di carne di tacchino da parte dei consumatori italiani: un mercato che ha registrato una diminuzione dei consumi su scala nazionale che segue da anni un trend in costante decrescita, pari al -25% dal 2001 al 2023”. I sindacati, però, ricordano che l’azienda ha chiuso il 2022 con un fatturato di oltre 1,7 miliardi di euro (+27,5% rispetto al 2021), per un utile netto di 67,5 milioni; cifre che avrebbero reso la riqualificazione dell’impianto di Monteriggioni “pienamente sostenibile economicamente”.

“Ancora una volta il capitalismo predatorio ci fa vedere la propria faccia. Amadori “gente che ama” – dicono negli spot – licenzia in tronco 200 persone che tra le altre cose non godranno nemmeno della cassa integrazione – aggiunge NIdiL CGIL Siena – Ci chiediamo: è tutto normale se un’azienda con 1,7 miliardi di fatturato nel 2022 si comporta così? Dov’è finita la responsabilità sociale d’impresa? Abbiamo una Costituzione che non viene fatta rispettare, troppo spesso notiamo un’impotenza disarmante delle Istituzioni a cui noi non ci rassegnamo”.

“Piena solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori, eravamo con loro a Firenze e lo saremo anche a Cesena il prossimo 20 giugno”.

La Funzione Pubblica CGIL di Siena esprime la sua solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori di Avi.Coop, azienda di Monteriggioni del Gruppo Amadori.

“Siamo profondamente indignati nell’apprendere che l’incontro svoltosi presso l’Unità di crisi della Regione Toscana si è concluso con un nulla di fatto”.

“Con la chiusura del sito produttivo di Monteriggioni non si estromettono dal lavoro solo 200 persone tra lavoratrici e lavoratori ma si mettono in crisi altrettante famiglie”.

“Tutto ciò avviene in un’Azienda solida, con un utile netto pari a 67,5 milioni, che comunica con immagini di famiglie felici – “Gente che Ama” – e che, in considerazione dell’ingente fatturato, potrebbe riconvertire il proprio sito produttivo in provincia di Siena senza chiuderlo, passando dalle parole ai fatti!”.

“Anche come FILCTEM CGIL Siena prendiamo atto con indignazione della gravissima decisione del Gruppo Amadori di chiudere il sito produttivo di Avi. Coop di Monteriggioni e licenziare circa 200 persone”.

“In un recente spot televisivo il gruppo Amadori (una delle maggiori aziende alimentari del Paese) recita “chi sente i colleghi come una famiglia AMA, chi trova il modo di rendere tutti felici AMA: AMADORI GENTE CHE AMA”. Vista l’infelice decisione presa dal Gruppo viene da dire che Amadori ama sì, ma solo ed unicamente il profitto. Non è spiegabile in altro modo un atteggiamento così meschino ed incurante delle lavoratrici e dei lavoratori”.

“In un altro spot pubblicitario addirittura si spingono a dichiarare che “curiamo con attenzione i rapporti con i dipendenti e con le comunità perché le persone sono la nostra forza”. Ora è pur vero che la sincerità e la coerenza non sempre vanno d’accordo con il profitto, ma in questo caso davvero si supera il limite della decenza e della propaganda”.

“Esprimiamo massima vicinanza ed appoggio a tutte le lavoratrici e i lavoratori. Chi vi ama davvero non vi tradisce”.

 



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