Cinema e Tv scelgono la provincia di Siena: gli effetti collaterali del cineturismo di massa

Molte produzioni cinematografiche nel 2024 hanno scelto come location la provincia di Siena. Una vetrina importante per il territorio, ma restano i dubbi sulle ripercussioni

Di Redazione | 29 Gennaio 2025 alle 9:00

La Provincia di Siena si conferma un set ideale per le produzioni televisive e cinematografiche italiane e straniere. E in questo 2024, che si è appena concluso, è arrivata l’ennesima conferma. A partire dal capoluogo, con le riprese proprio in Piazza del Campo del film “Solo mio” in cui fa da sfondo il Palio con una carriera molto combattuta e che uscirà al cinema a primavera.

A “spadroneggiare” però è la Val d’Orcia con ben tre produzioni internazionali su piccolo e grande schermo. Come “Jay Kelly“, il film di produzione Netflix in uscita in questo 2025 con George Clooney e Adam Sandler, per citarne alcuni, che dopo i primi ciak ad Argiano, nel comune di Montalcino, le riprese si sono spostate nel centro storico di Pienza, dove sono rimaste per settimane nel mese di maggio, a contatto con i cittadini e con i più curiosi.

Un’altra produzione Netflix ha fatto tappa in Val d’Orcia, a San Quirico d’Orcia dove è rimasta per settimane tra aprile e maggio con il film “La Dolce Villa” per la regia di Mark Waters con Scott Foley e Violante Placido e che uscirà sulla celebre piattaforma di streaming giovedì 13 febbraio.

San Quirico e Montalcino sono state scelte anche da Prime Video per il film “Non è un paese per single“, tratto dall’omonimo romanzo di Felicia Kingsley, con Matilde Gioli e Cristiano Caccamo.

Film di tutti i generi che presto, in questo 2025, usciranno al cinema o sulle piattaforme collegate, ma quello che resta a chi vive i luoghi scelti per le riprese è un interrogativo preciso e cioè: quale impatto avrà il prodotto cinematografico sul settore turistico per la valorizzazione e la promozione del territorio?

Sicuramente pellicole non paragonabili ai kolossal planetari come “Il Gladiatore”, “Il Paziente inglese”, “Romeo e Giulietta” di Zeffirelli o “Nostalghia” di Tarkovskij che hanno reso davvero iconica la Val d’Orcia nel mondo. Ma possono rappresentare comunque una vetrina di attrazione per molti, soprattutto per i giovani, più abili con le piattaforme streaming e con i social network. Anche se il rischio che si abbatta un cineturismo di massa concentrato però solo nei primi mesi successivi all’uscita dei film e poi più niente, è un qualcosa di realistico che può preoccupare attività ricettive e amministratori locali se non vengono sviluppate strategie per l’accoglienza efficaci nel tempo.



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