Cisl al presidente di ATO: "Applicare CCNL Utilitalia a interinali e cooperative".

Di Redazione | 11 Settembre 2018 alle 13:55

Cisl al presidente di ATO: "Applicare CCNL Utilitalia a interinali e cooperative".

“Due terzi degli interinali ancora a casa, inaccettabile che Sei ricorra a contratti somministrati e cooperative di tipo B”

La CISL propone al presidente di ATO la sottoscrizione di un documento di indirizzo da far votare all’assemblea dei sindaci della Toscana del Sud.

“Nulla è cambiato dal 31 di agosto, ovvero dalla seduta dell’ultimo Consiglio di Amministrazione di SEI Toscana – afferma Roberto Biagioni, FIT CISL SEI Toscana – oltre 2/3 degli interinali compresi nell’accordo di stabilizzazione sono rimasti a casa e le cooperative lavorano al loro posto. È inaccettabile che SEI Toscana svolga un servizio pubblico essenziale ricorrendo a contratti somministrati o sottopagati, affidandosi alle agenzie interinali o alle cooperative sociali di tipo B.

Sia nel caso della somministrazione che nel caso delle cooperative sociali di tipo B, l’affidamento di servizi strutturali, previsti dal bando di gara e richiesti dai comuni, configura una forma di sfruttamento legalizzato di manodopoera qualificata: nulla a che vedere con la stagionalità o l’inserimento lavorativo. Non solo un danno di immagine, che colpisce il gestore unico SEI Toscana, ma un danno economico, sociale e morale alla persona: cittadini italiani, nel pieno dei loro diritti civili e politici. Ci sono centinaia di lavoratori, che hanno maturato in questi anni esperienza e titoli, ma soprattutto il diritto di essere assunti da SEI Toscana con il CCNL Utilitalia, ovvero il contratto previsto dalla legge e dal bando di gara.

Nonostante l’evidenza dei fatti sono violati i termini di legge e ci sono le condizioni per un esposto. La legalità deve essere pertanto immediatamente ripristinata, ma chiamare in causa ANAC o la Magistratura, prima di aver tentato una soluzione alternativa, significherebbe dichiarare in anticipo il fallimento di un sistema, la presa d’atto di un’aberrazione politica in cui nessuno è esente da colpe: “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. La CISL non esclude a priori l’opportunità di ricorrere nelle sedi competenti denunciando SEI Toscana.

Ma nell’interesse dei lavoratori, che prestano e hanno prestato servizio in questi anni e che reclamo il riconoscimento del diritto a un posto di lavoro; nell’interesse dei cittadini, che hanno diritto a un servizio di qualità, la CISL propone una soluzione politica e concertata della vertenza. Oltre ad aver parlato con molti sindaci del territorio, che ringraziamo pubblicamente per aver compreso e sostenuto le iniziative del sindacato in difesa dei lavoratori, abbiamo incontrato lunedì scorso il presidente di ATO Alessandro Ghinelli, proponendogli la sottoscrizione di un documento di indirizzo. Nel documento dovrebbero essere almeno due gli impegni che SEI Toscana deve assumersi e mantenere: 1) l’assunzione di tutti gli interinali strutturali, ovvero di quei colleghi, che, in continuità di lavoro, hanno prestato servizio negli ultimi anni; 2) l’applicazione del CCNL di settore anche alle cooperative sociali di tipo B, che svolgono “servizi di rilevanza economica” e previsti dal bando di gara.

I comuni devono riappropriarsi del controllo sui servizi di igiene ambientale, innanzitutto chiedendo al gestore unico di rispettare la legge e il CCNL Utilitalia. Sul tema lavoro abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con alessandro Ghinelli, che condivide le nostre stesse preoccupazioni. Ora dobbiamo passare dalle parole ai fatti. Serve un accordo ATO-Sindacati-Sindaci, che a latere del piano d’ambito richiami SEI Toscana alla stabilizzazione del personale interinale come previsto dall’accordo sottoscritto con i sindacati e all’applicazione del CCNL Utilitalia a tutti i lavoratori del comparto, cooperative comprese.

Ieri abbiamo inviato al presidente di ATO un documento con le proposte della FIT CISL. Non accetteremo dilazioni: nell’incontro di mercoledì 12 chiederemo a SEI Toscana il rispetto di tutti gli affidamenti e una risposta entro la fine di settembre. Se le nostre richieste non saranno accettate, dichiareremo lo stato di agitazione. L’azienda avrà due settimane di tempo per rispondere, dopodiché concerteremo iniziative sul territorio con le altre sigle sindacali, cominciando intanto a dichiarare il blocco degli straordinari. Nell’attesa che anche i sindaci che sono rimasti in silenzio prendano la parola, pronunciadosi sul destino dei lavoratori, riteniamo che la sottoscrizione di un documento di indirizzo sia il primo passo per la risoluzione della vertenza”.



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