Le università di Trento e di Bolzano si posizionano al vertice nelle rispettive categorie della Classifica Censis delle università italiane. Trento apre la graduatoria dei medi atenei statali (da 10.000 a 20.000 iscritti) grazie al punteggio di 96,2 che le è valsa la prima posizione, detenuta lo scorso anno dall’Università di Siena, che, quest’anno, con 93 punti scende in terza posizione, preceduta dall’Università di Udine (93,7). Tra i piccoli atenei non statali (fino a 5.000 iscritti), i più numerosi, la Libera Università di Bolzano mantiene la posizione di vertice con un punteggio di 88,6, seguita in seconda posizione dall’Università di Roma Europea (87,8) e in terza posizione dall’Università Roma Link Campus (86,6).
La Classifica Censis delle Università italiane viene elaborata ormai da oltre vent’anni con l’intento di accompagnare i giovani diplomati nelle loro scelte universitarie. Si tratta di un’articolata analisi del sistema universitario basata sulla valutazione degli atenei (statali e non statali, divisi in categorie omogenee per dimensioni) relativamente a: strutture disponibili, servizi erogati, borse di studio e altri interventi in favore degli studenti, livello di internazionalizzazione, comunicazione e servizi digitali, occupabilità.
L’Università di Siena – Ai massimi livelli il punteggio raggiunto per “Strutture”, valore che tiene conto dei posti in aula, nelle biblioteche e nei laboratori scientifici: con 106 l’Ateneo è al 2° posto in Italia. Mentre l’Università di Siena ottiene 92 per la voce “Servizi”, che rappresenta il quarto posto nella classifica generale di tutti gli Atenei italiani e il secondo posto nella classifica del medi atenei; tale voce tiene conto anche del numero dei pasti erogati, dei posti e dei contributi per alloggio e del numero di iscritti residenti fuori regione. Il valore 94 per la voce “Borse”, parametro in salita che colloca l’Ateneo al terzo posto fra i medi Atenei, prende in esame gli interventi a favore degli studenti e le borse di studio, premi di laurea e di studio con finanziamento da parte di privati. Si conferma l’ottima performance per il punteggio “Internazionalizzazione”, 93, che colloca Siena al secondo posto nella categoria dei medi Atenei e al quinto posto fra gli Atenei generalisti italiani. Tale valore considera l’offerta dei corsi in lingua inglese – sono 18 quelli offerti dall’Ateneo – e i 9 i corsi di studio a titolo congiunto, che consentono cioè di ottenere un double degree con istituzioni straniere. Tiene inoltre conto degli iscritti stranieri e degli studenti che hanno trascorso un periodo all’estero per studio o tirocinio e degli studenti stranieri che hanno trascorso un periodo di studio presso l’Ateneo senese. L’analisi Censis, che prende in considerazione anche i parametri su servizi digitali e l’occupabilità, viene elaborata da oltre vent’anni con l’intento di accompagnare i giovani diplomati nelle loro scelte universitarie.
Ha detto il Rettore Roberto Di Pietra: «Esprimo soddisfazione non solo per il risultato in se, ma nel nostro confermarci, da quasi quindici anni, ai vertici della nostra categoria dimensionale, quella degli Atenei di medie dimensioni, ed in termini assoluti, dove siamo al primo posto in Toscana e al quarto posto tra tutti gli Atenei generalisti italiani a prescindere dalla dimensione. L’Università di Siena si colloca da tempo stabilmente ai vertici della classifica CENSIS e questo è lo stimolo per continuare nel nostro percorso di qualità».
All’Università di Siena la popolazione studentesca è formata da quasi il 50 per cento da studenti provenienti da fuori Regine, confermando l’attrattività di Siena come città campus; sancita anche dall’alto numero si studenti internazionali, sono oltre l’8 per cento gli studenti stranieri iscritti ai corsi di studio.